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GIORNI DELLA MERLA ED IL ZENERU’ AD ARDESIO MA DEL FREDDO NESSUNA TRACCIA

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– VALLE SERIANA – Dovrebbero essere i giorni più freddi dell’anno i cosiddetti “Giorni della Merla” ma l’inverno non sembra prendere il sopravvento. Per festeggiare la fine del freddo, gli abitanti di Ardesio, nella serata del 31 gennaio, si riuniscono nelle piazze del paese per “scacciare” l’inverno, facendo un gran baccano con campanacci, tolle, padelle e tutto ciò con cui si può far rumore, in un corteo che segue il famoso fantoccio, il quale, ogni anno con sembianze diverse, rappresenta la fredda stagione, che verrà simbolicamente cacciata bruciando attraverso un meraviglioso e suggestivo falò. Questa affascinante manifestazione prende il nome di “Scasada del Zenerù” in italiano la fine di gennaio o meglio del freddo inverno. Cosa manca? Di certo le rigide temperature che solitamente in questi tre giorni dell’anno non erano solite mancare. Ma è solo quest’anno che stiamo vivendo un inverno da temperature quasi autunnali? Vi lasciamo alla lettura di questa leggenda scritta da Anna Carissoni:

Erano gli ultimi giorni di un gennaio che quell’anno, contrariamente al solito, era stato abbastanza mite.
Una giovane merla – a quei tempi i merli avevano piume e penne bianche-, portava a spasso la sua covata di merlottini, tutta contenta che ormai la bella stagione fosse vicina.
Incontrò il vecchio Gennaio, malandato e cadente perché ormai prossimo alla morte, e si mise a prenderlo in giro dicendogli:
– Eh, caro il mio Gennaio, ormai sei vecchio, non fai più paura a nessuno….Tra due giorni poi finirai nella tomba e nessuno dovrà più temere i tuoi rigori…
Il vecchio Gennaio non gradì quelle parole e si sentì offeso nel suo orgoglio. Rispose alla merla:
– Sono ancora in tempo a dimostrarti chi sono io: due giorni li ho ancora, e un altro me lo farò prestare: “du gh’ió e ü l’impresteró / e töcc quancc va zelerò!”. Saranno tre giorni talmente freddi che dovrai rimangiartele, le tue parole di scherno.
E così fu: gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio furono talmente rigidi che la merla fu costretta a riscaldarsi, lei e i suoi merlotti, col fumo che usciva dal camino di una casa…
Riuscirono a sopravvivere, ma quando quel gelo finì, si ritrovarono con il piumaggio del colore della fuliggine. Ed è da allora che tutti i merli sono neri, e che i due ultimi giorni di gennaio e il primo di febbraio sono chiamati “i giorni della merla”.

Venerdì 31 gennaio

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