Cronaca
L’UNIONE CHE MANCA: LA POLEMICA NELL’UNIONE DEI COMUNI DELLA PRESOLANA CORRE SU FACEBOOK
Clima teso a poche ore dal voto nel territorio dell’Unione dei Comuni della Presolana. Nelle ultime ore alcuni messaggi apparsi su facebook nella pagine del gruppo della maggioranza uscente di Cerete “Uniti per Cerete” e in una pagina chiamata “Songavazzo Eventi” stanno creando dei malumori.
L’acceso confronto riguarda due questioni: quella in merito all’Ecomuseo della Val Borlezza, e l’altra in merito al voto espresso riguardo al bilancio di Uniacque.
L’ECOMUSEO DELLA VAL BORLEZZA E IL COINVOLGIMENTO DEGLI ALTRI COMUNI
Facendo un passo indietro sabato 10 maggio è stato inaugurato a Cerete l’Ecomuseo della Val Borlezza, ente fortemente voluto dall’amministrazione uscente e riconosciuto da Regione Lombardia. Con l’inaugurazione del Pestù, un vecchio pestone recuperato che rientra nel progetto di valorizzazione ecomuseale dei beni materiali e immateriali che contraddistinguono un paese o una zona: in questo caso tutte le attività legate all’acqua del torrente Borlezza.
La polemica è nata nel momento in cui sul regolamento dell’Ecomuseo si è letto dell’interessamento degli altri comuni dell’Unione Presolana e di altri comuni vicini, i quali hanno invece affermato il loro non interesse al progetto, chiedendo dunque spiegazioni di tale affermazione. L’articolo 2 del regolamento riporta “L’EcoMuseo Val Borlezza è costituito dal Comune di Cerete, dalla Comunità Montana Valle Seriana e dai seguenti territori della alta Val Borlezza: Rovetta, Fino del Monte, Onore, Songavazzo, Castione della Presolana, Sovere, Bossico, Endine Gaiano, Pianico, Castro e Lovere che di volta in volta vi aderiranno”.
Cerete, nella sua pagine “Uniti per Cerete”, ha ribadito dunque che “Il Direttore Generale Vicario Dirigente Valorizzazione del Patrimonio e degli Istituti culturali, Dr. Giuseppe Costa, ha chiarito in via definitiva che la locuzione “comuni interessati”, non si riferisce al fatto che i comuni abbiano o meno espresso apposita manifestazione di interesse per l’adesione all’Ecomuseo, bensì fa riferimento esclusivamente ad eventuali adesioni che dovessero pervenire nell’ambito dei comuni “geograficamente interessati”. L’amministrazione uscente dunque sostiene di “aver lasciato la porta aperta”, nonostante gli altri comuni abbiano espresso in passato il loro chiaro “no” all’adesione sentendosi ora coinvolti senza nessuna ragione.
L’APPROVAZIONE DEL CONSIGLIO DI UNIACQUE: CERETE DA SOLO DICE “SI”
C’è poi la questione dell’approvazione del bilancio consuntivo di Uniacque con il quale sono stati tacitamente ratificati anche gli aumenti in bolletta deliberati nel dicembre 2013 che ha visto i comuni dell’Unione esprimersi in maniera diversa: da una parte Fino del Monte e Castione astenuti; dall’altra Rovetta e Songavazzo contrari e infine Cerete favorevole (Onore non ha votato perché non facente parte del sistema idrico ndr.). La diversità della scelta di Cerete è stata sottolineata in una pagina facebook dal nome “Songavazzo Eventi” che, sottolineano i gestori, non essere una pagina istituzionale né tantomeno rappresentativa dell’amministrazione del comune.
Sulla pagina si legge in merito all’approvazione del bilancio “L’Unione dei comuni, si è sostanzialmente opposta o astenuta rispetto agli aumenti, mostrando sul punto compattezza. Il solo comune di Cerete, mostrando una volta di più di non condividere la linea dell’Unione, ha ritenuto giusto che Uniacque mettesse le mani nelle tasche della propria popolazione”. Uniti per Cerete non ci sta e passa al contrattacco rispondendo “La delibera adottata da Uniacque non riguarda gli aumenti delle tariffe bensì l’approvazione del bilancio consuntivo 2013. Per cui è palesemente falso che il Comune di Cerete, nella persona del sindaco, abbia votato a favore di tali aumenti. Tra l’altro, la mancata approvazione del bilancio di Uniacque avrebbe avuto riflessi oltremodo negativi sui bilanci dei comuni, compreso Cerete, ai quali Uniacque deve corrispondere delle somme non trascurabili a titolo di canoni per la concessione amministrativa del servizio idrico, che il comune utilizza per pagare i mutui contratti in proposito. A maggior precisazione la nuova tariffa è stata deliberata prima, dalla conferenza dei Sindaci, poi dal consiglio Provinciale nel dicembre 2013 su modello tariffario vincolato dall’autorità dell’energia elettrica del gas e servizi idrici”.
Un grande calderone dunque che scalda gli animi a poche ore dal voto che interesserà 5 dei 6 comuni dell’Unione (ovvero Cerete, Songavazzo, Fino del Monte, Onore e Rovetta), sempre se di “unione” si continui a parlare.
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