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Cronaca

MORANDI: RESPINTA LA REVOCA, RESTA AI DOMICILIARI

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Il tribunale del riesame ha respinto la richiesta di revoca avanzata dall’avvocato Angelo Capelli: Benvenuto Morandi, ex direttore della Private Banking di Fiorano al Serio ed ex sindaco di Valbondione, indagato per aver fatto sparire milioni di euro dai conti dei suoi correntisti, resta dunque ai domiciliari.

La decisione del tribunale è arrivata ieri pomeriggio, mentre il provvedimento che prevede l’arresto ai domiciliari con braccialetto elettronico è scattato lo scorso 9 maggio su provvedimento del Gip Alberto Viti. Decade il pericolo di fuga, ma restano secondo i giudici, il pericolo di inquinare le prove e di reiterare il reato.

E sempre ieri è saltato l’interrogatorio in Procura: Morandi si è infatti avvalso della facoltà di non parlare, così come aveva fatto durante l’udienza davanti al Gip Viti per l’interrogatorio di garanzia. E’ stato invece interrogato proprio ieri, venerdì 30 maggio, Walter Semperboni, l’ex Presidente della Società Sviluppo Turistico Lizzola, come persona informata sui fatti. Semperboni, che si era anche candidato sindaco a Valbondione nelle recenti elezioni amministrative, ha dichiarato fuori dalla Procura “Non ho nulla da nascondere”.

La società Stl che gestiva gli impianti sciistici a Lizzola, è al centro dell’inchiesta in quanto compartecipata dal comune di Valbondione, rappresentato fino al decadimento della giunta proprio dall’allora sindaco Morandi: l’accusa presume infatti che molti dei soldi spariti dai conti siano stati dirottati proprio nelle casse della società, andata poi in liquidazione e dichiarata fallita dal Tribunale la scorsa settimana.

 

Nella foto Benvenuto Morandi il giorno dell’arresto rientra a casa prima dell’arrivo delle forze dell’ordine

 

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