Cronaca
BOSSETTI ROMPE IL SILENZIO “SONO INNOCENTE” E IL GIUDICE SI RISERVA SUL FERMO
– BERGAMO – Bossetti ha rotto il silenzio nella mattina di giovedì 19 giugno. “Sono innocente” ha detto davanti al Pm Letizia Ruggeri, al Gip Ezia Maccora e al suo avvocato Silvia Gazzetti, durante l’interrogatorio di convalida del fermo che si è svolto in carcere.
“E’ innocente ma non sa spiegare come mai il suo Dna si trovi sui vestiti di Yara Gambirasio – dichiara il suo avvocato mentre lascia il carcere di Via Gleno alle 11.40 -“. In merito al convalido del fermo il Gip si è riservato. Quello di stamattina era un interrogatorio atteso dopo il silenzio che è regnato sovrano da lunedì, quando si è appreso del fermo di Bossetti, il 43enne originario di Clusone e residente con la famiglia a Mapello, accusato dell’omicidio di Yara.
Peccato che lui Yara non l’avesse mai vista. E’ questo quanto ha detto rispondendo alle domande durante l’interrogatorio durato un’ora e mezza.
“Ha dichiarato di non conoscere Yara, di non averla mai vista – continua la Gazzetti – ma di aver visto il padre della 13enne solo una volta per motivi lavorativi in un cantiere”. Quale cantiere non è dato saperlo.
Ha però fornito un alibi: la sera dell’omicidio ha dichiarato di essere a casa.
E per quanto riguarda il padre? “Ha scoperto in questi giorni di non essere figlio di Bossetti – conclude l’avvocato”.
Se così fosse sarebbe tutto molto sconvolgente. Dalle parole della Gazzetti Bossetti non avrebbe neanche chiesto né dei figli né della moglie e “sta come uno su cui pende un’accusa simile”.
L’accusa di aver ucciso brutalmente una ragazzina apparentemente senza motivo.
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