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Cronaca

TRA CRONACA E PETTEGOLEZZI: IL SILENZIO CHE VIENE ALLA FINE, ALMENO IN VAL SERIANA

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Non parla più nessuno in Val Seriana in merito al caso Yara. Eppure i “protagonisti” di questa storia vengono tutti da qui: Bosetti è nato a Clusone, la madre è di Villa d’Ogna e il padre Giuseppe Guerinoni era di Gorno. Sarebbe un bel thriller, se solo non fosse che a soffrire sono invece 4 famiglie: per questo nessuno parla più. Nel rispetto del dolore, spesso dimenticato.

Sono diverse decine i cronisti più o meno improvvisati che da lunedì 16 giugno, dopo il fermo di Massimo Giuseppe Bossetti accusato di aver ucciso brutalmente la 13enne di Brembate, fanno la spola tra i piccoli comuni di Gorno, Parre, Piario, Villa d’Ogna e Ponte Selva. Si cerca qualcuno che confermi quel tradimento avvenuto più di 40 anni fa tra l’autista di Gorno, quel bell’uomo che era Giuseppe Guerinoni, e Ester Arzuffi, operaia che il Guerinoni portava al lavoro con la corriera.

Come se la conferma con qualche pettegolezzo da bar cambiasse i risultati della scienza.

Grazie alla comparazione dei Dna Massimo Giuseppe Bossetti è risultato infatti essere il figlio di sua madre Ester Arzuffi e di Giuseppe Guerinoni. Giovanni Bossetti, il padre “vero” fino ad ora, oggi non c’entra più.

La Arzuffi nega. Lei se n’è andata presto dalla Valle: prima a Brembate poi a Terno d’Isola. “Guerinoni lo conoscevo ma non sono mai stata con lui”. Lara, la gemella di Massimo Giuseppe, dice che non sapevano nulla.

Ma questa è la verità della scienza. Da qui bisogna partire, senza continuare a rivangare. Dando tempo alle indagini di fare il proprio corso e di dimostrare tutti i rumors che in questi giorni stanno riempiendo le tv e i giornali di tutta Italia.

E invece la morbosità del sapere ha portato a sondare ogni angolo di questi piccoli comuni di provincia, dove la gente è molto riservata. Passando per le vie di Gorno, fino a Ponte Selva, la località dove Guerinoni e Ester si sarebbero conosciuti, le serrande si chiudono ancora prima dell’arrivo delle telecamere.

Nessuno sa niente. O forse: non c’è più niente da sapere.

Se non rispettare la famiglia di Guerinoni, messa sotto assedio da due anni a questa parte e le famiglie di Bossetti, quella di origine, per la scoperta dell’adulterio avvenuto nel 1970, quando i coniugi Giovanni ed Ester erano già sposati; senza dimenticare la famiglia che Massimo Giuseppe ha poi creato: la moglie Marita distrutta dal dolore insieme ai 3 figli che hanno appreso dell’arresto del padre senza nessuna tutela.

E infine, ma non ultima, la famiglia di Yara, che dimostra uno straordinario rispetto per tutti.

Non dimentichiamo mai che di queste famiglie c’è chi centra con questa storia e chi no. E sta a noi non dare in pasto ai pesci queste persone.

Con il silenzio, il silenzio che viene alla fine di questa triste storia.

 

Gessica Costanzo

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