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Cronaca

SUL MODELLO EUROPEO IL PARCO DELLE OROBIE PROPONE AGLI AGRICOLTORI LA FILIERA DEL FIORUME

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Il fiorume autoctono, la miscela di semi raccolta dai prati, sta assumendo sempre più importanza nella realizzazione di interventi di ripristino ambientale. Questa nuova prospettiva di sviluppo potrebbe essere un integrazione di reddito per gli agricoltori, per questo il Parco delle Orobie bergamasche ha presentato la ricerca svolta dai suoi tecnici agli agricoltori locali.

Ancora una volta il punto d’incontro è stata la località Bricconi di Oltressenda Alta, alpeggio già rivalutato dal Parco, dove esiste una biodiversità davvero interessante. Martedì 1° luglio i tecnici del Parco hanno mostrato come funziona la macchina spazzolatrice che raccoglie il fiorume “spazzolandolo” prima che il prato venga ripulito.

Una pratica che nel resto dell’Europa funziona da anni e che può essere una fonte alternativa di guadagno.

Il Parco delle Orobie ha sviluppato una ricerca negli ultimi anni che ha messo in evidenza come il fiorume, vista la sua alta qualità, sia molto richiesto soprattutto per ripristinare aree limitrofe a lavori stradali o cantieristici o in zone tipo piste da sci ecc. 

Questo tipo di innesto, naturale e qualitativo, può essere utilizzato anche per arricchire zone montane trascurate.

A livello economico, dopo aver prelevato i semi che cadono nella macchina preposta, la pratica toglie circa il 30% di ricavo di fieno, nei casi di prati da sfascio, ma garantisce un alternativa di guadagno discreto.

La prospettiva porta a guardare il futuro: la richiesta di fiorume eccede molto all’offerta attuale in Italia, per questo chi volesse mettersi in gioco può cominciare a farlo da oggi visto che le fasi si accertamento di qualità del prato rallentano un po’ i tempi.

Potrebbe inoltre diventare obbligatorio per legge, secondo una normativa promossa da Regione Lombardia, che il ripristino di zone critiche debba avvenire con fiorume simile all’originale e non con sementi commerciali, per cui l’invito del Direttore del Parco Mauro Villa è quello di preparasi a questo nuovo mercato.

Secondo la ricerca del Parco dal 2008 al 2013 su 75 ettari sono stati ricavati 3800 kg di fiorume. Il risultato finale ovviamente è molto vario in base alla tipologia e qualità di prato.

 

Nella foto la macchina spazzolatrice per la raccolta del fiorume

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