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Cronaca

OMICIDIO DI CENE: SCHENA GIUDICATO TOTALMENTE CAPACE DI INTENDERE E DI VOLERE

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Isaia Schena, 37enne di Cene assassino di Madalina Palade, 27enne rumena residente a Rovetta, era “totalmente capace di intendere e di volere” quando ha commesso l’omicidio nella sua baracca sul Monte Bue. Lo ha stabilito lunedì mattina, durante l’incidente probatorio, il perito nominato dal gip Alberto Viti.

La perizia psichiatrica era stata chiesta dalla difesa ad inizio maggio, due mesi dopo il brutale omicidio avvenuto lo scorso 9 marzo. 

Nella relazione, oltre a sottolineare l’esclusione di qualsiasi disturbo della personalità, è anche confermato l’uso di sostanze stupefacenti da parte del 37enne autotrasportatore, “Si rileva un uso frequente, anche se non quotidiano (soprattutto nel fine settimana), di sostanze alcoliche e stupefacenti, in particolare cocaina”.

Schena è difeso dall’avvocato Roberto Bruni e il consulente della difesa, Massimo Biza, sostiene invece che si potrebbe rilevare un “vizio di mente”.

L’omicidio è avvenuto la notte tra il 9 e il 10 marzo scorso anche se il cadavere della ragazza, che faceva la ballerina in locale notturno e che aveva raggiunto l’uomo sul Monte Bue con la propria auto, era stato scoperto nella serata del 10 marzo dai Carabinieri allertati da alcuni testimoni. La stessa sera e nella stessa baracca era stato trovato Schena, ferito e in stato di semi coscienza. L’uomo aveva colpita la ragazza alla testa con una bottiglia, usata anche per tagliarle la gola.

Schena aveva già picchiato una prostituta sempre sul Monte Bue e sempre sotto l’effetto di cocaina nell’autunno 2013 e aveva l’obbligo di firma: una libertà che gli permesso di agire ancora, togliendo la vita a una giovane che in Italia stava cercando la sua fortuna.

 

Nella foto il luogo del delitto

 

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