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Cronaca

BOMBA NELLA VILLA DI GAMBA, IL CERCHIO SI STRINGE: ISOLATI 2 DNA

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– GAZZANIGA – Potrebbe essere ad una svolta il giallo della bomba lanciata nel cortile della villa di Gianfranco Gamba, imprenditore e super teste nel caso Morandi: in riferimento al primo ordigno fatto esplodere il 21 gennaio scorso (un altro è stato lanciato il 27 maggio con la stessa modalità, ndr.), sono state isolate alcune tracce genetiche che hanno permesso di individuare 2 dna.

Uno rilevato sulla maniglia che va ad innestare lo scoppio dell’ordigno di fabbricazione iugoslava: la maniglia, una volta innestata la bomba, cade a terra, è stata così recuperata ed analizzata.

L’altro dna sarebbe stato invece isolato su un oggetto nei pressi della villa, entrato in contatto con i responsabili: come la recinzione o qualche elemento del giardino stesso. Ma su queste informazioni vige il massimo riserbo da parte degli inquirenti.

 

Nella foto la villa di Gamba a Gazzaniga

 

LA STORIA

Il nome di Gamba è inserito nel fascicolo del caso Morandi ex direttore della Private Banking Intesa San Paolo di Fiorano al Serio ed ex sindaco di Valbondione, ora agli arresti domiciliari con l’accusa di furto aggravato, falso e truffa aggravata.

L’imprenditore Gamba è uno dei teste chiave della vicenda: dai suoi conti e da quelli della figlia mancherebbero più di 10 milioni di euro di cui diversi dirottati nelle casse della Stl, la società Sviluppo Turistica Lizzola, compartecipata dal comune di Valbondione fino al dicembre 2013 e fallita nel maggio 2014. Una vicenda intricata che vede Gamba coinvolto anche come socio di maggioranza della Stl tramite la società Mountain Security.

Gamba ha ricevuto diversi atti intimidatori: l’8 novembre del 2013 è andato in fiamme il suo chalet sul monte Bue a Cene mentre a gennaio si è verificato il lancio della prima bomba seguito a fine maggio da un altro scoppio.

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