SOTTO ANALISI I BOCCONI TROVATI SUL MONTE BUE: SI SEGUE LA PRASSI DEL CASO

Sono tanti i contrasti nati, soprattutto sul web, dopo il caso dei presunti bocconi avvelenati trovati sul monte Bue a Cene, allarme lanciato da alcune pagine facebook dedicate al mondo animale e smentito dallo stesso pensionato di Leffe che era stato imputato del fatto. Gli enti coinvolti ci tengono però a precisare che si sta seguendo la prassi del caso: i bocconi sono stati presi in esame dall’istituto di zooprofilassi, i risultati arriveranno tra qualche settimana.

L’allarme era stato lanciato all’inizio di settembre dalla pagina facebook Cani persi, trovati, avvistati Bergamo e Provincia e ripreso dalla pagina del Canile di Colzate: subito era scattata la ricerca all’uomo di cui si era stata diramata la descrizione dell’auto e della corporatura. 

Lo stesso uomo però, Pasquale Campana pensionato di Leffe, di sua spontanea volontà si era presentato qualche giorno dopo dai Carabinieri spiegando che dava da mangiare ad una volpe e ai suoi cuccioli e che i bocconi non erano altro che pezzi di pane.

Ad insospettire il veterinario dell’Asl, intervenuto dopo la chiamata di una cittadina privata fatta al 3926552051, il numero nazionale per le emergenze bocconi avvelenati gestito dall’AIDAA (associazione italiana difesa animali ed ambiente), il colore rosso presente su alcuni bocconi che ha fatto pensare alla presenza di lumachicida, veleonoso per tutti gli animali.

Ad oggi le pagine social coinvolte si sentono di precisare che si sta seguendo la prassi consuetudinaria: i bocconi sono stati presi in carico dal veterinario e sottoposti ad esame, i risultati arriveranno tra qualche settimana.

“Ci spiace si aver creato un clamore tale – spiegano i gestori delle pagine – e non vogliamo accusare nessuno, ma agire per la sicurezza degli animali. Per capire meglio la situazione attendiamo dunque i risultati degli esami”.

Nella foto i bocconi incriminati

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