LEGGERE... CI PIACE!
IL TEMPO DELL’INNOCENZA
Le parole hanno la stessa composizione molecolare dell’essere umano. Sono principalmente fatte di acqua. Esistono quindi aggettivi freschi e limpidi, così come tempi metrici e verbali ristagnanti. Potremmo creare metafore all’infinito su tale concetto, con onde altissime e congiunzioni poetiche placide. Coloro che sono nati in prossimità di grandi bacini naturali o di corsi che scendono dalle montagne per raggiungerli, hanno una sorta di predisposizione naturale a far si che il loro pensiero si traduca in una fonte libera a cui ognuno possa abbeverarsi senza dover pagare dazio.
Raul Montanari è un autore lacustre, benché la sua biografia riporti come sia nato nel nostro capoluogo. Ha mostrato già da tempo la capacità di gettare le sue reti al largo, al momento giusto, quando le correnti sanno su quale fondale farle scendere. Montanari, a cui l’ossimoro del cognome impedisce di essere visto come un pescatore, conosce le strategia dei piombi e dei bilancini e ciò che finisce nel suo guadino non è mai banale.
Il tempo dell’innocenza, edito da Baldini e Castoldi, è una di quelle storie che i pescatori si raccontano quando a sera fanno diga, cioè quando mettono una parata di canne una a fianco dell’altra e poi si siedono sulle panchine aspettando di sentire i campanellini suonare. Sono storie che narrano la quotidianità, spesso cruda, aspra, con il sapore sgradevole della carne cruda. Raul Montanari ha ascoltato tantissimo prima di rendersi conto che l’esercizio del suo silenzio rispettoso poteva tramutarsi in scrittura. Ed ha sentito storie.
Ed ha memorizzato nomi, luoghi, immagini di cose mai viste ma così reali da poterle far diventare proprie. Ci sono ragazzi cattivi e molti di noi li conoscono e ci sono storie dure, difficili e anche in questo caso molti di noi le hanno sentite. Damiano è uno di noi. Lo stesso compagno che abbiamo avuto a scuola e che poi abbiamo perso di vista. Quello di cui ti saresti aspettato di tutto, ma non di sentirti dire che è finito su di una brutta strada.
Damiano è l’amico che non ha mai dato fastidio a nessuno. Gironzola con i soliti nomi e di soliti finisce con l’assecondare le richieste del gruppo, più per poter continuare a farne parte che non per reale indole. E così finisce con il dire di sì, controvoglia, a quello che doveva essere uno scherzo e che invece cambierà drasticamente la sua vita. Raul Montanari non scrive di ovvietà, ma di quotidianità e a volte sembra che sia venuto direttamente in casa, da noi, a prendersi una pausa, per bere un caffè e per raccontare cosa è appena successo dietro all’angolo, proprio giù, in fondo alla via che tutti noi abitiamo. È piacevole la sua scrittura. È veloce.
Disseta e si ha l’impressione che possa rimanere a lungo sul comodino, a fianco del bicchiere dell’acqua per la notte. Perché non è solo il corpo che ha bisogno di essere idratato. L’aridità della mente desertifica l’animo. Bella prova, convincente del nostro autore più conosciuto oltre la catena delle orobie.
IL TEMPO DELL’INNOCENZA di Raul Montanari
Ed. Baldini e Castoldi
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Torta di castagne della Val Palot
Bicchiere di Rosso Valcalepio
A cura di Wiliam Amighetti
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