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Cronaca

IL VIAGGIO DI NON RITORNO DEL PRIMARIO AMATO DA TUTTI

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Successivamente alla notizia della tragica morte del dottor Luciano Festa, investito nella notte tra sabato e domenica da un treno merci mentre si trovava in Bielorussia, sono tantissime le manifestazioni d’affetto pronunciate nei confronti del medico soprattutto sui social network. Festa è ricordato come un professionista disponibile e ottimista. Increduli e amareggiati i parenti, i colleghi e tutte le persone che l’hanno conosciuto.

Il medico, 61enne dipendente dell’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate da oltre venti anni primario di Radiologia ad Alzano Lombardo, si trovava in Bielorussia con un gruppo di italiani legati al Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl, associazione nazionale che ha sede anche a Bergamo, precisamente a Vertova, nella quale Festa era attivo da anni. Il gruppo era in Bielorussia da una decina di giorni per fare visita ai bambini ospitati in Italia e per pianificare un nuovo viaggio d’accoglienza.

Lo schianto con il treno merci su un passaggio a livello incustodito senza semafori né sbarre è avvenuto a circa 30 chilometri da Minsk mentre Festa stava raggiungendo l’aeroporto per il viaggio che l’avrebbe riportato nella sua Valle Seriana, dove ha due figlie e dove operava nelle diverse strutture con grande merito dei colleghi e pazienti. 

Ma quel treno merci, che viaggiava eccezionalmente di notte, ha interrotto la sua vita, insieme a quella di una donna bielorussa e di suo cognato che stavano accompagnando il medico all’aeroporto.

Festa era impegnato nelle strutture della’azienda ospedaliera, era infatti molto conosciuto anche a Gazzaniga e a Clusone, e faceva parte del Consiglio di amministrazione della Fondazione Sant’Andrea di Clusone.

 

Nella foto l’auto incidentata in Bielorussia (fonte www.tut.by)

 

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