Cronaca
CICLOVIA IN QUOTA, POLEMICA AD ALZANO SULLA PROPRIETÀ EVITATA DEL SINDACO
È polemica ad Alzano Lombardo dopo che, nel consiglio comunale del 15 dicembre, è stata approvata una variante al Pgt 2.0 che prevede un allungamento di mezzo chilometro della ciclovia panoramica sul colle Frontale. Per chiudere l’anello in quota, al passaggio originario di 20 metri nelle proprietà del sindaco Annalisa Nowak, è stato proposto di modificare il tracciato. La minoranza “Movimento Civico X Alzano” parla di abuso, mentre la maggioranza ribatte “abbiamo concluso l’opera senza contenziosi né espropri”.
La nuova pista ciclopedonale che collegherà la Val del Lujo a Brumano, percorribile sia da mountainbike che a piedi, con un percorso panoramico sul colle Frontale, è stata prevista dalla precedente amministrazione e ha diviso ulteriormente il consiglio comunale.
“Per completare il percorso pubblico di oltre 3 chilometri di lunghezza e tutto in quota – spiega Camillo Bertocchi, capogruppo di minoranza -, mancavano solo i 20 metri in proprietà del Sindaco, ma la maggioranza ha pensato bene di modificare il tracciato, togliendo il vincolo dalla proprietà del Sindaco, allungando di oltre mezzo chilometro il percorso attorno alla proprietà Nowak, con dislivelli impraticabili e regalando ai confinanti del Sindaco oltre 1000 metri cubi di nuove costruzioni in collina, per finanziare tutta la modifica concepita ad personam per il Sindaco”.
“Quando all’assessore esterno Lameri – continua Bertocchi – è stato chiesto conto sull’interesse pubblico che portava l’amministrazione all’irragionevole modifica del percorso ciclopedonale del Frontale, che da anni è inserito nei piani urbanistici comunali e che era ormai in procinto di concretizzarsi, non c’è stata data risposta”.
Dal canto suo il gruppo di maggioranza “Gente in Comune” spiega che, agendo come previsto dal precedente progetto si sarebbe andati incontro ad un contenzioso: “L’amministrazione precedente aveva previsto una percorso che sbatteva contro l’area di cui è comproprietaria il sindaco. In quel caso per collegare l’area da est a ovest si sarebbe dovuto: mettere d’accordo i proprietari dell’area chiedendogli di sobbarcarsi i costi della realizzazione del progetto di collegamento da est a ovest e relativa messa in sicurezza delle proprietà adiacenti (sono 20 metri ma con dislivello), con danno alla proprietà che sarebbe stata divisa in due. A ciò sarebbe seguito un esproprio ai privati (mai fatta da 30 anni a questa parte) e il Municipio si sarebbe dovuto sobbarcare le spese”.
La proposta della maggioranza vedrà invece realizzarsi una ciclopedonale che, a seguito di uno scomputo di privato che realizza abitazioni a metà collina (piano previsto dalla precedente amministrazione, ndr.), costituirà un percorso che scende in fondo all’area in questione, che sarà sì più lungo ma che permetterà di andare ad abbracciare delle strade già esistenti e potrà collegarsi con un altro pezzo di ciclovia che che sale verso località Brumano.
“La nostra scelta – concludono i rappresentanti di “Gente in Comune” – non solo porta a compimento l’opera ma lo fa lasciando che venga pagata da colui che edificherà nell’area. Quindi senza esborsi dal comune e nemmeno di altri privati non coinvolti nella realizzazione”.
Il movimento civico invece, ritenendo la variante un gravissimo abuso, ha votato contrario e ha censurato il voto della maggioranza, riservandosi ogni azione al riguardo.
Nella foto l’esemplificazione grafica della pista ciclabile e della variante
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