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IRENE CURTONI E RICCARDO TONETTI TRIONFANO ALLA VENTICINQUESIMA EDIZIONE DEL PARALLELO DI NATALE
– FOPPOLO – Un Babbo Natale sugli sci che regala numeri d’alta scuola in pista, il pubblico incuriosito viene letteralmente rapito dalle evoluzioni, lui che si ferma, si toglie gli occhiali e scatena il boato della gente, della sua gente. Cose da Parallelo, cose da Alberto Tomba. Che regalo per la “carica dei mille”, un boom di presenze a Foppolo, che hanno potuto gustarsi un finale letteralmente ad effetto. Il fuoriclasse bolognese, l’atleta del secolo, con tanto di gerla al braccio e campanello è stato travolto dal calore dei bambini degli sci club orobici che hanno ricevuto i doni dalle sue mani.
Un Alberto che, per l’occasione, ovviamente, non poteva non estrarre dal cilindro un altro di quei lampi di genio che ne hanno contraddistinto una carriera pressoché irripetibile. E chissà se Riccardo Tonetti, 25enne bolzanino trionfatore tra gli uomini, si è esaltato davanti a Tomba, quel che è certo è che un super Lorenzo Moschini (bresciano classe 1997), secondo a sorpresa e vincitore del Premio Angelo Vergani attribuito al miglior giovane, era ancora in fasce o poco più quando l’Albertone nazionale scriveva pagine indimenticabili per lo sport italiano.
A seguire poi, Giovanni Borsotti e Paolo Pangrazzi, a loro volta protagonisti di prove brillanti. Nel settore femminile invece è stata Irene Curtoni a mettere i suoi sci davanti al gruppo delle “magnifiche otto” battendo in finale Federica Sosio, splendido argento davanti ad altre due speranze azzurre quali Nicole Delago e Nicole Duci. Venticinque anni del resto si festeggiano una volta sola e non avrebbe potuto esserci mix migliore per una miscela esplosiva. Ad azionare il detonatore però, non solo Alberto Tomba, ma una perfetta macchina organizzativa orchestrata da Angelo Bertocchi e dal suoSci Club Selvino Toni Morandi che ha avuto nella struttura di Brembo Ski il partner ideale per raggiungere l’apoteosi, comune denominatore tra Tomba e il Parallelo di Natale. Un binomio inscindibile che è stato capace di sfoderare un altro pezzo d’antologia.
Nelle foto: sopra gli atleti, sotto Kristian Ghedina con Alberto Tomba
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