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DOVE L’ODIO DIVIDE I DIRITTI POSSONO UNIRE, DUE APPUNTAMENTI AD ALBINO
Fare rete contro le disuguaglianze: è questo il messaggio lanciato con i due eventi “Dove l’odio divide, i diritti possono unire” promosso da ANPI sez.Albino, Associazione “Mamme del Mondo”, Associazione “Per Albino”, Caritas Parrocchiale di Albino, CGIL, CISL, Cooperativa Sociale “Il Cantiere”, Oratorio di Albino “Papa Giovanni XXIII”, Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà. Associazioni di volontariato, partiti politici e rappresentanze sindacali uniti per riportare l’attenzione sul tema della democrazia.
“Abbiamo creato questo gruppo di lavoro – spiega Gino Gelmi, di SEL – viste le esigenze comuni che ci rappresentano: ovvero quelle di garantire una vera democrazia per tutti. Forte dell’esperienza dell’Associazione ‘Mamme nel Mondo’, che si preoccupa del futuro di tutti i bambini, indipendentemente dall’etnia e dalla posizione sociale, proponiamo due momenti di riflessione e aggregazione confinando in un progetto più ampio che possa continuare nel tempo coinvolgendo sempre più realta”.
Il primo appuntamento è per giovedì 22 Gennaio alle ore 20.45 presso l’Auditorium di Albino con la serata “Intrecci di vite” a cura dell’Associazione “Mamme del Mondo” a cui seguirà la proiezione del film “Come il peso dell’acqua”, regia di Andrea Segre con Giuseppe Battiston, Stefano Liberti e Marco Paolini.
Sabato 7 febbraio dalle ore 17, con ritrovo al piazzale della Stazione, si svolgerà per le vie di Albino la “Marcia della solidarietà”.
“Non vogliamo cedere alla paura e all’odio – conclude Gelmi -. Rifiutiamo la logica di chi divide il mondo in base alla religione, al colore della pelle, alla nazionalità. Rifiutiamo la logica di chi specula sulla morte per i propri interessi, alimentando una spirale di odio e violenza. È il momento di stare insieme, di far sentire la voce di tutti quelli, e sono tanti, che di fronte alla morte e alla violenza rispondono con il dialogo, la solidarietà e la pratica dei diritti. Tutti quelli che non fanno distinzione tra le vittime di Utoya e Peshawar, di Baqa, di Baghdad, e Parigi, nel Mediterraneo e a New York. Tutti quelli che credono che diritti, democrazia e libertà siano l’unico antidoto alla guerra, alla violenza e al terrore”.
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