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Cronaca

BANDIERA A MEZZ’ASTA, RICHIAMO DA PARTE DEL PREFETTO DI BERGAMO

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In merito alla bandiera a mezz’asta esposta il giorno successivo alla bocciatura del referendum sulla legge Fornero in alcuni comuni leghisti della provincia di Bergamo tra cui in Valle Seriana quello di Gazzaniga, il prefetto di Bergamo Francesca Ferrandino ha inviato una lettera di richiamo ai sindaci leghisti. Immediata la risposta del leader leghista Matteo Salvini che sui social è andato subito all’attacco.

La bandiera a mezz’asta fuori dai municipi era apparsa il 21 gennaio scorso in segno di protesta contro la Corte costituzionale che aveva bocciato la richiesta di referendum sulla legge Fornero.

In Valle Seriana la giunta di Gazzaniga aveva comunicato di “mettere a lutto la bandiera italiana, quale simbolo di morte della democrazia. Consideriamo infatti l’atto della Consulta quale un pesante schiaffo alla sovranità popolare in quanto impedisce ai cittadini di esprimersi legittimamente nei confronti di una riforma che ha danneggiato e sta danneggiando molte famiglie”.

Non era tardata la risposta della minoranza Insieme per Gazzaniga che aveva ribadito alla maggioranza come il tricolore non fosse di loro proprietà. 

A rincalzare la dose anche il prefetto di Bergamo, Francesca Ferradino, che, con una formale lettera di richiamo, ha precisato ai sindaci quando si deve e si può esporre la bandiera a mezz’asta.

Contro il prefetto il segretario del Carroccio Matteo Salvini che sui social ha commentato: “Ma ‘sto prefetto non ha problemi più seri di cui occuparsi??? “VIA I PREFETTI”, aveva ragione Einaudi”.

 

Nella foto: Francesca Ferrandino, Prefetto di Bergamo

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