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DOCUMENTI INEDITI NEGLI ARCHIVI COMUNALI, A ROVETTA SI SCOPRE LA STORIA DEGLI INTERNATI EBREI

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L’anniversario del 27 gennaio 1945 è stata l’occasione a Rovetta per scoprire la storia degli internati ebrei che negli anni della repressione fascista vennero relegati nel comune di Rovetta e Fino del Monte. I documenti parlano di 6 – 7 persone ma si può presumere che la piccola comunità ebraica raggiunse le 20 unità. Diversi sono gli episodi raccontati attraverso i documenti mostrati dall’archivista Bernardino Pasinelli in occasione della serata “Dalla Shoa alla vita” organizzata dalla Biblioteca Comunale.

Nella prima parte della serata è stato mostrato il docufilm su Sciesopoli, la colonia fascista costruita negli anni ’30 a Selvino, riconvertita in seconda casa per i bambini orfani ebrei.

Una testimonianza importantissima per il nostro territorio: gli ebrei nel mondo ricordano con commozione il loro passaggio a Selvino che gli permise di riacquistare fiducia nella vita e nel genere umano. Da Sciesopoli passarono 800 bambini ebrei tra cui nomi che divennero illustri come il pittore Shlomo Schwartz e il musicista Gary Bertini, divenuto direttore d’orchestra di fama internazionale.

Un Comitato ha indetto una petizione che si può firmare anche online qui per far sì che Sciesopoli diventi un luogo della memoria 

 

GLI INTERNATI A ROVETTA – FINO DEL MONTE

A Rovetta, così come a Gandino, il substrato di ebrei che vennero internati fu davvero vario: nei documenti ritrovati da Pasinelli negli archivi comunali, si scoprono le motivazioni del perché queste persone, spesso con una buona posizione sociale, vennero confinate dal Ministero con ordinanza della Questura in queste piccole realtà di montagna: la motivazione era sempre la stessa, la razza.

Le carte rivelano come gli internati potessero lavorare e avevano a disposizione delle risorse proprie per permettersi, ad esempio, una domestica  di razza ariana, ovviamente.

Quella degli internati a Rovetta e Fino del Monte è una storia a lieto fine: gli ebrei si salvarono tutti. Ma il lavoro di ricerca non finisce: sono ancora tante infatti le testimonianze e le analisi che lo stesso Pasinelli sta svolgendo attraverso la collaborazione con la biblioteca, scrivendo una pagina della storia locale di cui c’è ancora molto da scoprire.

 

Nelle foto: la serata organizzata a Rovetta e l’archivista Pasinelli

 

 

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