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Cronaca

SINDACATI BERGAMO, “LE DICHIARAZIONI DI MARONI UNA VERGOGNA PER L’ITALIA”

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CGIL, CISL e UIL di Bergamo reagiscono con una dura nota alle parole del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni che vorrebbe dettare le regole delle politiche per l’accoglienza dei richiedenti asilo. I sindacati confederali in un testo congiuto pubblicato qui di seguito, fanno anche riferimento alla partecipazione di Maroni al presidio di sabato davanti alla Prefettura di Bergamo.

“Roberto Maroni, in qualità di Presidente, minaccia con il taglio dei fondi regionali i sindaci dei Comuni lombardi che continueranno ad ospitare i richiedenti asilo in fuga da conflitti e violenze.

Vorremmo ricordare al Presidente che le regioni del sud sono quelle che più stanno sopportando lo sforzo dell’accoglienza delle migliaia di rifugiati. Il nord di Expo 2015, vetrina del mondo, si rifiuta di aiutare uomini, donne e bambini che fuggono dalla fame e dalla guerra. Al Presidente ricordiamo, in primo luogo, che non siamo in presenza di clandestini ma di richiedenti asilo fino al pronunciamento della commissione territoriale che valuta la domanda. In secondo luogo non è ammissibile che il Presidente della Regione decida per tutti i Comuni lombardi!

Non è il momento di fare dell’immigrazione un tema di scontro politico. La manifestazione di sabato 13 giugno contro il Prefetto e la politica dell’accoglienza ai rifugiati organizzata davanti alla Prefettura di Bergamo con la presenza del Presidente della Regione Maroni è il segno che la demagogia ha trovato purtroppo accoglienza ai massimi vertici delle sedi istituzionali lombarde.

Con che faccia chiediamo a tutta Europa di sostenere e di contribuire ad affrontare il problema quando noi diciamo no ad una politica dell’accoglienza di chi fugge dalla guerra? Se sono le Regioni più ricche a tirarsi indietro questo è un assist clamoroso a chi in Europa vuole defilarsi dalle proprie responsabilità.

Ad oggi nella bergamasca i richiedenti asilo ospitati sono 550, ne sono transitati 1.200. Vogliamo dire che una provincia con 1.050.000 abitanti non è in grado di aiutare poche centinaia di persone?

I sindaci non vanno lasciati soli, il Governo deve dare incentivi ai Comuni disponibili ad accogliere i rifugiati e rendere più flessibile il patto di stabilità con l’esclusione delle spese effettuate per affrontare l’accoglienza.

CGI, CISL e UIL esprimono tutto il loro sostegno al Prefetto di Bergamo, ai Comuni e alle numerose Associazioni di volontariato bergamasche che vorranno continuare nell’opera meritoria di accoglienza dei rifugiati e che si trovano a dover gestire una situazione senza l’aiuto della loro Regione”.

 

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