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Cronaca

MIGRANTI, L’ALBERGATORE A VALBONDIONE: “ATTENDIAMO L’ITER DEFINITIVO, INTANTO FACCIAMO TURISMO”

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Vista aerea di Valbondione

Parla Sergio Piffari, imprenditore e albergatore di Valbondione, ex onorevole, che con la Sesna Srl ha partecipato alla gara indetta dalla Prefettura di Bergamo per il servizio accoglienza migranti: “Siamo in graduatoria provvisoria ma aspettiamo la chiusura dei verbali per dire qualcosa di definitivo”. E ribadisce “Le nostre strutture sono aperte, non è questo che rovina il turismo. Io dò da lavorare a 10 persone, i problemi sono altri”.

La società di Piffari accoglie già in alcune strutture in località Lizzola circa 90 profughi che da mesi attendono l’iter burocratico per stabilire se il loro status di rifugiati sia valido o meno.

Con la pubblicazione della graduatoria provvisoria della Prefettura a Valbondione subito è salita la tensione per una situazione – a detta di alcuni – insostenibile. Dati, quelli di Lizzola, che sono rimbalzati su tutti i media nazionali “150 abitanti e 100 profughi”, hanno tuonato i giornali e le tv.

“La paura – commentano dal paese in cima alla Valle Seriana – è che si ripeta la stessa situazione in località Gavazzo”, dove la Sesna Srl gestisce l’hotel Garnì con 45 posti letto.

Le nostre strutture sono aperte – ci ha spiegato l’albergatore – anche se non possiamo ancora dire cosa succederà visto che stiamo attendendo le comunicazioni ufficiali dalla Prefettura. Qualora non risultassimo idonei per numeri di posti o per altre esigenze ne prenderemo atto, altrimenti ospiteremo i migranti che ci verranno assegnati“.

Nulla ancora di definitivo dunque anche se il Prefetto Francesca Ferrandino avrebbe dichiarato che la società di Piffari si sarebbe ritirata dal bando, “Le parole del Prefetto sono autorevoli – commenta Piffari – anche se noi non ci siamo esclusi. Si stanno facendo delle valutazioni e bisognerà vedere se ciò che offriamo è compatibile con la richiesta della prefettura”.

 

Alcuni vi accusano che state rovinando un paese a vocazione turistica come Valbondione.

“Io faccio l’albergatore: mi preoccupo di dare lavoro alle persone, delle imprese edili, delle buche nelle strade e delle tasse da pagare. Anche questo è turismo. Migliorare la nostra offerta è compito di tutti. E non ditemi che Clusone o Castione della Presolana vivono meglio di noi! La questione dei profughi non ha rovinato il turismo, la società che gestiva gli impianti a Lizzola non è fallita per questo: la crisi c’è per una serie di problematiche più ampie. Se vogliamo nasconderci dietro ai profughi ben venga, ma le cose non stanno proprio così. Le istituzioni dovrebbero pensare ad incentivare il turismo invece che fare solo polemica”.

E se arrivano i turisti a luglio e agosto?

Il cliente non viene abbandonato: abbiamo altre strutture per ospitare i turisti che speriamo vengano volentieri a Valbondione, così come è stato per decenni. Inoltre non dimentichiamo che con l’accoglienza migranti continuiamo a dare lavoro a 10 persone più tutto l’indotto di chi lavora per noi. Di questo non ne parla mai nessuno ma per l’economia locale è importante. Così come per i mediatori culturali, giovani laureati che possono fare esperienza e cominciare a lavorare”.

“Se tutti i comuni facessero un po’ di più – conclude Piffari – accogliendo ad esempio 10 migranti nelle case ad edilizia popolare che sono vuote, ma sulle quali si pagano comunque le tasse, non si creerebbe tutto questo malumore. L’emergenza c’è, è inutile che facciamo finta di niente”.

E lancia un appello “Se qualcuno viene a soggiornare presso di noi, magari insegnando italiano ai migranti, gli faremo sicuramente uno sconto”.

 

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