MAXI SEQUESTRO DI 200 ARMI DA GUERRA, TRA GLI 8 ARRESTI IL 50ENNE DI NEMBRO

Il sequestro del 20 aprile scorso in un cascinale di Nembro, che aveva portato all’arresto di un 50enne dipendente comunale, rientrava in una maxi operazione dei Carabinieri. L’indagine ha portato all’arresto di 8 persone con l’accusa di detenzione illegale di armi da guerra e munizioni per uno dei più grandi sequestri degli ultimi anni: più di 200 armi ritirate per un valore di circa 3 milioni di euro.

L’arsenale era in mano a un gruppo di “insospettabili collezionisti” che detenevano illegalmente armi da taglio e da fuoco, in dotazione a forze armate e di polizia straniere.

A intervenire in Val Seriana, dopo aver informato la procura della Repubblica di Bergamo, erano stati i carabinieri della compagnia di Legnano, in collaborazione con quelli di Bergamo, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Busto Arsizio, che si è avvalsa del supporto dei colleghi magistrati di altre province.

Nel dettaglio, le armi sequestrate sono 6 mitragliatrici (Browning, MG, M60, Breda, Sokolov), 24 pistole mitragliatrici (UZI, Beretta M12, H&K MP5, Steyer, Sten), 74 fucili semiautomatici ed automatici (Kalashnikov AK47, Colt M16, FAL, Thompson), 76 pistole e revolver (Beretta, Colt, S&W, Tokarev), 126 baionette e pugnali, 23 sciabole; nonché oltre 100.000 munizioni di vario calibro.

Come hanno spiegato i militari a capo dell’operazione l’ipotesi è che il gruppo, oltre a coltivare la passione, potesse venderle sul mercato clandestino. Certamente, tra di loro avevano messo in piedi un mercato parallelo di armi. Tra di loro si conoscevano e si trovavano alle fiere. Diversa la tipologia di personaggi finiti in manette, tra questi un muratore, un’infermiera, un autista di autobus.

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