Cronaca
STRAGE DI VIA PALESTRO A MILANO: TUTINO ASSOLTO. TRA LE VITTIME ALESSANDRO FERRARI, VIGILE DI GANDINO
I giudici della Corte d’assise di Milano hanno assolto “per non aver commesso il fatto”, Filippo Marcello Tutino, accusato di aver partecipato alla strage di via Palestro a Milano, come basista. Nell’attentato del 27 luglio 1993 erano morti il vigile Alessandro Ferrari di Gandino, i pompieri Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, e Moussafir Driss.
I giudici della prima Corte d’assise hanno dunque annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa il 7 gennaio 2014 per “concorso in strage pluriaggravata dalla finalità di terrorismo e da quella di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa nostra”. È stata quindi ordinata la scarcerazione dell’imputato, che rimane tuttavia detenuto per altri precedenti per associazione mafiosa, stupefacenti e armi.
A ricordo della giovane vittima della Val Gandino, che al momento della strage aveva 30 anni, il Comune di Gandino nel 2011 ha dedicato a Ferrari la sala civica di Piazza Vittorio Veneto. Ferrari aveva vissuto la sua infanzia a Gandino per trasferirsi in giovinezza con la famiglia a Milano dove era un agente della Polizia Municipale.
L’ATTENTATO
Il 27 luglio 1993 il vigile Alessandro Ferarri poco dopo le 23 notò del fumo uscire da una Fiat uno parcheggiata in via Palestro nei pressi della Galleria d’Arte moderna e del Padiglione d’Arte contemporanea (Pac), avvisando i Vigili del fuoco. Questi, accertata la presenza di un ordigno non fanno in tempo ad allontanarsi: alle 23,14 la bomba esplode uccidendo tre pompieri (Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno), l’agente della Polizia Municipale, Alessandro Ferrari e un immigrato che dormiva su una panchina nei vicini giardini pubblici, Moussafir Driss.
Le indagini accerteranno che l’esplosivo, 90 chili di tritolo tratto da ordigni bellici, era stato portato qualche giorno prima nel sottofondo di un camion dalla Sicilia ad Arluno nel Milanese e poi messo nell’auto rubata qualche ora prima dell’attentato.
Nella foto: la targa commemorativa dedicata a Ferrari a Gandino
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