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Cronaca

MIGRANTI: A ROVETTA EX ALBERGO NON IDONEO, INTANTO SI PONE IL TEMA DELLA “SECONDA ACCOGLIENZA”

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Il verbale relativo all’abitabilità dell’ex albergo Sant’Ambroeus di Rovetta, dove da lunedì hanno trovato accoglienza 57 richiedenti asilo, ha dato in parte ragione al sindaco Stefano Savoldelli che aveva subito emesso un’ordinanza di sgombero: la struttura non ha i requisiti di idoneità. Due gli scenari che si aprono: o la proprietà realizzerà i lavori di adeguamento o i migranti verranno spostati. Intanto a livello provinciale la Prefettura sta affrontando il tema della “seconda accoglienza”.

“Il verbale del Comando Provinciale dei Vigli del fuoco mi è stato consegnato nella serata del 9 luglio dopo il sopralluogo in mattinata – spiega Savoldelli -: la struttura non è abitabile e, anche se lo fosse, può ospitare un massimo di 25 persone, per questo siamo sicuri che 32 migranti se ne andranno. Ora toccherà al privato decidere se fare i lavori necessari per ottenere l’idoneità, altrimenti i migranti verranno spostati tutti”.

“So di avere fatto un’azione forte – conclude Savoldelli – ma tutto quello che è in mio potere di Sindaco lo metto in pratica per il bene della mia comunità”.

Mentre l’evoluzione della situazione a Rovetta ha preso questa piega, Francesca Ferrandino, Prefetto di Bergamo, sta convocando in questi giorni i sindaci per ambiti sociali, che in provincia sono 14, per pianificare il secondo step dell’emergenza: si tratta della “seconda accoglienza” ovvero il piano nazionale che vedrà redistribuire i richiedenti asilo presenti della provincia di Bergamo in poche unità tra i comuni aderenti.

Nel protocollo verranno coinvolti tutti gli enti che possono concorre a realizzare la “seconda accoglienza”: oltre ai Comuni dunque la Curia, la Caritas e la Prefettura.

Tra i sindaci convocati dal Prefetto c’è Alberto Bigoni, primo cittadino di Ardesio e promotore della lettera sottoscritta dai sindaci della Valle Seriana inviata alla stessa Ferrandino: “Il Prefetto – spiega Bigoni – persona disponibile e attenta alle nostre richieste, ha ammesso la sproporzione della presenza dei richiedenti asilo in alta Valle Seriana. Si parla infatti di 190 migranti su un bacino di 40 mila persone, tutti arrivati in gruppi molto numerosi in comunità molto piccole. Per questo ha garantito che nel nostro territorio non arriverà più nessun migrante”.

“Ora però – continua Bigoni – si pone una nuova sfida: quella della seconda accoglienza, che il Prefetto ci sta sottoponendo in questi giorni”.

La seconda accoglienza, dopo la prima accoglienza che comporta i soccorsi, il riconoscimento e l’arrivo di grossi gruppi di migranti, prevede la dislocazione di poche unità su un numero maggiore di territori, senza alcun costo per i Comuni.

“Un protocollo di questo tipo – conclude Bigoni – potrebbe essere una soluzione per alleggerire anche i nostri comuni da una migliore distribuzione che stanno vivendo così come abbiamo richiesto nella nostra lettera”.

 

Nella foto: l’arrivo dei migranti a Rovetta

 

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