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Cronaca

FRASI ALLUSIVE DELLO ZIO 50ENNE ALLA NIPOTINA, LA CORTE: NON È DI VIOLENZA

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È giunto in tribunale il complesso caso di uno zio 50enne della Valle Seriana accusato di violenza sessuale nei confronti della nipotina, all’epoca dei fatti minorenne: la Corte presieduta dal giudice Vito De Vita al termine dell’udienza di giovedì 9 luglio ha stabilito che le frasi allusive pronunciate dall’uomo non comportino violenza sessuale. L’uomo sarà indagato per molestie.

La vicenda era iniziata nel 2006: il pubblico ministero Gianluigi Dettori aveva cominciato ad indagare quando i genitori denunciarono il comportamento ambiguo dello zio, confessato dalla stessa ragazzina, che all’epoca aveva 12 anni.  

Il 50enne le avrebbe sussurrato frasi allusive sul modo di vestirsi, come “Metti la gonna così ti vedo meglio le gambe”, oppure “Indossa intimo col pizzo” e l’avrebbe anche spiata nelle parti intime e toccato il seno (fatto presunto, perché raccontato dalla ragazza ma poi non confermato al gip).

Il pm per lo zio ha chiesto la condanna a 2 anni e 6 mesi sostenendo che “Non è necessario che ci sia contatto fisico e nemmeno visivo perché il reato si configuri, basta lo stato di eccitazione”.

Il collegio invece presieduto dal giudice Vito Di Vita non ha riconosciuto la violenza sessuale perché dal processo non sono emersi con certezza atti sessuali e ha trasmesso gli atti al pubblico ministero perché approfondisca le condotte inquadrate però come molestie sessuali secondo l’articolo 660. 

 

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