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Cronaca

MIGRANTI, A ROVETTA DOCUMENTO INVIATO AL PREFETTO. A LIZZOLA E NOVEZIO SPOSTAMENTI E NON NUOVI ARRIVI

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Resta alta l’attenzione sul tema migranti: a Rovetta il 3 agosto il consiglio comunale ha sottoscritto all’unanimità un documento redatto su proposta della minoranza che è stato inviato al Prefetto. Nella serata di mercoledì 5 agosto a Lizzola e Novezio sono arrivati nuovi migranti in sostituzione di altri che avevano già lasciato le due località.

 

ROVETTA, LA MOZIONE DELLA MINORANZA E IL DOCUMENTO INVIATO AL PREFETTO

“Nelle premesse della mozione da noi proposta e firmata – spiega Mauro Bertocchi della lista civica ‘Rovetta ci piace!’ alla minoranza -, si sono analizzate le modalità di questa accoglienza che così imposta ha creato forti tensioni e particolare disagio alla cittadinanza di Rovetta ma anche a quella dei paesi limitrofi, da subito e cioè da quel lunedì 6 luglio 2015 in cui i locali dell’ex albergo Sant’Ambroeus chiusi dal 2000 hanno improvvisante riaperto le porte, con lo stupore di tutti, per ospitare 57 profughi, salvo poi essere dichiarati non idonei come anche riportato nell’Ordinanza contingibile e urgente per sgombero di locali emessa dal Sindaco di Rovetta in data 8 luglio 2015 a seguito di precisi sopralluoghi alla struttura”.

“Un altro aspetto su cui abbiamo soffermato con determinazione le nostre attenzioni – continua Bertocchi -, ha riguardato la preoccupazione non solo nella durata ma anche delle modalità di permanenza sul nostro territorio di queste persone che al loro ingresso in Italia facendo richiesta di asilo ottengono un permesso di soggiorno che non è valido per lavorare ma che concede solo il diritto di permanere sul territorio nazionale, di usufruire dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione scolastica per i minori con un costo pro capite che varia tra i 35 ed i 40 €. Secondo i dati del ministero dell’Interno solo il 5/7 % dei cosiddetti profughi al termine dell’iter ottengono il diritto di asilo; tuttavia i tempi di attesa per il riconoscimento variano dai 15 ai 24 mesi circa, a fronte dei 45 giorni previsti dalla normativa, a cui però si devono aggiungere altrettanti mesi considerato che di fronte al primo diniego è possibile procedere ad un ricorso allungando così i tempi di permanenza e di riconoscimento del presunto profugo tra i 4/5 anni. Per questo nel contenuto della mozione abbiamo chiesto al Governo di attivarsi, sull’esempio di numerosi Stati nel mondo a predisporre delle iniziative per disincentivare l’arrivo di altri immigrati clandestini, diffidando la Prefettura ad inviare sul nostro territorio comunale quote di immigrati in attesta dello status di rifugiato, oltre a quella di darne opportuna conoscenza alla cittadinanza”.

“L’intento della mozione – conclude – era di quello di avere un chiaro no da parte dell’intera amministrazione comunale di Rovetta all’arrivo di migranti sul proprio territorio comunale a tutela della sicurezza verso i propri cittadini ed a salvaguardia anche della propria economia turistica, perché mai vorremmo che questa emergenza diventasse cronica facendo morire il nostro territorio”

Al termine di un ampio confronto con il gruppo di maggioranza è stato condiviso all’unanimità un documento che chiede al Prefetto: di non inviare più sul territorio comunale di Rovetta quote di immigrati in attesa dello status di rifugiato; di dare opportuna conoscenza alla cittadinanza e di ridurre il numero dei migranti già presenti sul nostro territorio ridistribuendoli in tutta la provincia di Bergamo.

 

Nella foto: il consiglio comunale a Rovetta

 

LE SOSTITUZIONI A LIZZOLA E NOVEZIO

Nella serata di mercoledì 5 agosto a Novezio di Cerete e a Lizzola sono stati sostituiti per la precisione: 5 persone nella prima località e 11 nella seconda. Si tratta di nuovi richiedenti asilo che vanno a sostituire altri che vengono spostati in altre zone della provincia di Bergamo seguendo l’iter della seconda accoglienza.

È la prassi – spiegano i sindaci Locatelli e Simoncelli – ma vogliamo rassicurare i cittadini che i numeri non variano: ovvero 35 a Novezio e 95 a Lizzola“.

Intanto a Cerete dalla prossima settimana dovrebbe essere attivato il protocollo sottoscritto tra il Comune e la Prefettura per far impiegare i richiedenti asilo in opere di volontariato utili per il territorio.

 

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