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Cronaca

CICLOVIA DELLA DISCORDIA AD ALZANO: APERTO UN FASCICOLO PER IL TRATTO “EVITATO”, INDAGATI IN 14

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La questione era arrivata in consiglio comunale ad Alzano Lombardo e all’attenzione mediatica nel dicembre 2014: alla minoranza quel tratto “evitato” che aggira la proprietà del sindaco Annalisa Nowak non andava proprio giù. Interessata la nuova ciclovia in quota che collegherà la Valle del Lujo con Brumano, sul colle Frontale di Alzano. Ora la Procura ha aperto un fascicolo in merito, indagati in 14. 

La polemica era cominciata quando, nel consiglio comunale del 15 dicembre 2014, era stata approvata una variante al Pgt 2.0 che prevede, nel contesto della realizzazione della pista ciclopedonale panoramica, invece del passaggio nella proprietà del sindaco (come previsto dal progetto originario della precedente amministrazione, ndr.), un allungamento di mezzo chilometro che evita il terreno del primo cittadino, comportando un possibile abuso come denunciato dalla minoranza “Movimento Civico X Alzano”.

 

LE SPIEGAZIONI DI MINORANZA E MAGGIORANZA

“Per completare il percorso pubblico di oltre 3 chilometri di lunghezza e tutto in quota – spiegava Camillo Bertocchi, capogruppo di minoranza -, mancavano solo i 20 metri in proprietà del Sindaco, ma la maggioranza ha pensato bene di modificare il tracciato, togliendo il vincolo dalla proprietà del Sindaco, allungando di oltre mezzo chilometro il percorso attorno alla proprietà Nowak, con dislivelli impraticabili e regalando ai confinanti del Sindaco oltre 1000 metri cubi di nuove costruzioni in collina, per finanziare tutta la modifica concepita ad personam per il Sindaco”.

Dal canto suo il gruppo di maggioranza “Gente in Comune” aveva motivato così la sua azione: “Agendo come previsto dal precedente progetto si sarebbe andati incontro ad un contenzioso: l’amministrazione precedente aveva previsto una percorso che sbatteva contro l’area di cui è comproprietaria il sindaco. In quel caso per collegare l’area da est a ovest si sarebbe dovuto: mettere d’accordo i proprietari dell’area chiedendogli di sobbarcarsi i costi della realizzazione del progetto di collegamento da est a ovest e relativa messa in sicurezza delle proprietà adiacenti (sono 20 metri ma con dislivello), con danno alla proprietà che sarebbe stata divisa in due. A ciò sarebbe seguito un esproprio ai privati (mai fatta da 30 anni a questa parte) e il Municipio si sarebbe dovuto sobbarcare le spese. La nostra proposta vedrà invece realizzarsi una ciclopedonale che, a seguito di uno scomputo di privato che realizza abitazioni a metà collina, costituirà un percorso che scende in fondo all’area in questione, che sarà sì più lungo ma che permetterà di andare ad abbracciare delle strade già esistenti e potrà collegarsi con un altro pezzo di ciclovia che che sale verso località Brumano. La nostra scelta, non solo porta a compimento l’opera, ma lo fa lasciando che venga pagata da colui che edificherà nell’area. Quindi senza esborsi dal comune e nemmeno di altri privati non coinvolti nella realizzazione”.

 

L’INDAGINE DELLA PROCURA

Ora però, non si tratta più solo di una questione amministrativa e politica (la maggioranza è sostenuta dal centrosinistra mentre la minoranza – in carica fino alle ultime elezioni – dalla Lega Nord e Forza Italia): dopo un esposto presentato in Procura da quattro consiglieri di opposizione appartenenti al Movimento per Alzano (Camillo Bertocchi, Pietro Ruggeri, Mariangela Carlessi ed Elena Bonomi), il sostituto procuratore Giancarlo Mancusi, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul progetto della ciclovia, con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio.

La procura vuole chiarire se davvero sia stata favorita Annalisa Nowak indagando in particolare due aspetti: l’allungamento del percorso e la nuova pendenza, che, secondo le prime verifiche, sarebbe particolarmente elevata, con picchi del 50% anziché del 6% come nel primo tracciato.

Risultano così iscritti nel registro degli indagati in 14: il sindaco Antonella Nowak, gli assessori Manuel Bonzi, Maurizio Panseri, Simonetta Fiaccadori e Marco Lameri; il funzionario tecnico dell’area urbanistica Elisabetta Nani e gli otto consiglieri comunali che votarono a favore della modifica al Pgt: Vladir Alberti, Paola Cortesi, Roberta Ferraris, Marinella Valoti, Mario Zanchi, Francesco Ludrini, Matteo Marchi e Cinzia Nessi.

 

Nella foto: l’esempio grafico della modifica al tracciato

 

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