Cronaca
IL GIALLO DI ALBINO, SI CERCANO MARITO E MOGLIE UCRAINI PROPRIETARI DELL’AUTO
Potrebbe essere la strada della criminalità organizzata dell’est Europa a spiegare il ritrovamento di un cadavere in un’auto data alle fiamme ad Albino: gli inquirenti che indagano dopo il ritrovamento di domenica 11 ottobre, stanno infatti cercando il proprietario dell’auto, un muratore ucraino sulla quarantina ancora irreperibile. Da lì si potranno capire più cose, intanto il cadavere sarà sottoposto al Dna.
L’allarme domenica mattina per un’auto che ancora bruciava, nessuno poteva immaginare che nel bagagliaio fosse stato nascosto un cadavere (si ipotizza infatti che la persona sia stata uccisa prima di essere chiusa lì).
Dopo i Vigili del fuoco, sul posto sono stati allarmati dunque i Carabinieri e la Scientifica che hanno lavorato sulla scena del ritrovamento: la zona è sulla sponda sinistra del fiume Serio nei pressi della stazione, in via Santissima Trinità, una strada poco frequentata e a fondo chiuso.
Chi indaga ha sequestrato i filmati delle videocamere per verificare i passaggi: al rientro di un giovane che abita lì vicino, alle 2 di notte, il fattaccio non era ancora successo e alle 9 la carrozzeria stava ancora bruciando. Questo permette di circoscrivere l’orario; inoltre l’auto risulta intestata a moglie e marito ucraini, incensurati e regolari in Italia a Bergamo da qualche anno, che potranno fare chiarezza su quanto accaduto.
Altro elemento su cui i carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Clusone, coordinati dal pm Antonio Pansa, stanno lavorando sono le celle telefoniche. L’esame del Dna permetterà invece di avere più elementi sul cadavere, ancora infatti non si è riuscito a stabilire se si tratti di un uomo o di una donna.
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