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Cronaca

MELANOMA, CURA E RICERCA AL CENTRO DEL “PAPA GIOVANNI”: CURATI 300 CASI ALL’ANNO

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È operativo da giugno il Ce.R.Mel., il nuovo Centro di ricerca e cura del melanoma dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, tra i centri di riferimento in Italia per il trattamento di una patologia che colpisce soprattutto i giovani e registra ogni anno in Italia circa 7 mila nuovi casi, di cui 300 curati all’ospedale bergamasco.

Il centro di ricerca è nato per migliorare ulteriormente la qualità delle cure offerte per il melanoma, sia in termini di innovazione che di efficacia, e comprende un gruppo multidisciplinare clinico, coordinato dall’Oncologia, a cui collaborano, sotto l’egida del Cancer center aziendale, la Chirurgia 1, la Dermatologia e l’’Anatomia patologica.

Uno degli aspetti innovativi del Centro è lo studio genetico del melanoma, necessario per calcolare il rischio di ripresa della malattia e definire le terapie più efficaci, anche ricorrendo ai moderni farmaci a bersaglio molecolare, personalizzati cioè sul corredo genetico della malattia. Tra gli obiettivi anche l’ampliamento della dotazione tecnologia e delle competenze necessarie per eseguire sul tumore esami genetici sempre più approfonditi. La seconda linea di ricerca è invece costituita dalla cosiddetta outcome research, cioè quel lavoro di analisi e studio sull’efficacia dei percorsi di cura dei pazienti, indispensabile per raffinare la conoscenza sul tumore, sulla sua incidenza, sui fattori di rischio e sull’efficacia delle terapie.

In campo oncologico offrire le migliori cure disponibili equivale infatti a investire tempo e risorse nella ricerca clinica. Un assunto ben chiaro all’Oncologia del Papa Giovanni XXIII che conta centinaia di pubblicazioni scientifiche internazionali e richiama pazienti da tutta Italia, potendo anche contare su una forte reputazione internazionale e contatti con i maggiori centri italiani, europei e americani.

“Lo sviluppo moderno delle cure oncologiche richiede una sempre maggior dedizione all’attività clinica e all’innovazione con l’identificazione di professionisti che seguano a livello specialistico singoli settori della patologia oncologica – ha commentato Carlo Tondini, direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Ecco perché da tempo stiamo sviluppando progetti con lo scopo di raggiungere livelli di eccellenza nei vari settori e sicuramente il Ce.R.Mel. va in questa direzione. L’efficacia clinica richiede infatti ricerca e approccio multidisciplinare. Nel caso del melanoma, per esempio, garantiamo ai pazienti visite collegiali, alla presenza dell’oncologo, del chirurgo e del dermatologo, e l’accessibilità ad analisi genetiche sofisticate. Questo crea attrazione anche al di fuori della nostra provincia, tanto che il 30% dei nostri pazienti con melanoma viene da fuori Bergamo o da fuori regione, perché sa che qui può trovare cure efficaci”.

“Abbiamo già attivato, sotto la guida di Tiziano Barbui, un database totalmente dedicato al melanoma che si chiama MelanORO, dal termine inglese Outcome research in oncology, che però per fare un salto di qualità in termini di utilità e aggiornamento avrebbe bisogno di personale specializzato dedicato completamente a questa attività – ha spiegato Mario Mandalà, oncologo del Papa Giovanni XXIII e referente del progetto Ce.R.Mel. -. In questi anni il nostro gruppo multidisciplinare ha raggiunto risultati importanti, in termini di personalizzazione e umanizzazione delle cure, mettendo a disposizione i più innovativi farmaci disponibili in questo settore e introducendo la figura dell’infermiera di ricerca, che segue il paziente durante ogni fase degli studi clinici. Per continuare però avevamo bisogno di strutturare l’attività in corso: il Centro di ricerca, con una valenza a livello europeo e una rilevanza internazionale, ci permette di garantire al paziente sempre le migliori cure disponibili”.

Ai pazienti inoltre viene offerto un servizio di consulenza telefonica in tempo reale, rivolto a pazienti e medici per garantire una gestione ottimale delle tossicità e degli eventuali eventi avversi, e chiarire dubbi sulle modalità di assunzione dei farmaci.

“Ricerca, attenzione al paziente, apertura internazionale, innovazione e multidisciplinarità sono ciò che caratterizza il nostro approccio al melanoma – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. È una strategia che in questi anni si è dimostrata vincente sia per i risultati clinici ottenuti sia per la soddisfazione dei nostri pazienti. Dobbiamo quindi continuare su questa strada, per garantire la migliore qualità di vita possibile a chi sta combattendo la malattia e la garanzia di poter contare su un punto di riferimento affidabile a chi la malattia l’ha già sconfitta. In totale sono un migliaio i pazienti con melanoma  che in un anno usufruiscono delle nostre prestazioni”.

Tutti possono sostenere le attività del Ce.R.Mel., facendo una donazione all’Associazione Oncologica Bergamasca (AOB), che si è impegnata a supportare la fase di start up del progetto, facendosi tramite della raccolta di fondi ed elargizioni liberali da parte di privati, persone giuridiche, enti e istituzioni che vogliono sostenere la ricerca e la cura del melanoma.

“Il Ce.R.Mel. è un catalizzatore del prestigio di cui l’Ospedale Papa Giovanni XXIII gode in campo internazionale sul melanoma e dell’eccellenza delle cure erogate, per cui tutta la Comunità bergamasca dovrebbe andare fiera – ha commentato Nunzio Pezzotta, presidente di AOB -. La nostra associazione è quindi orgogliosa di dare il proprio sostegno e contributo alla realizzazione e sviluppo di questo Centro che porterà sicuri ed importanti  miglioramenti nella cura del melanoma e nella qualità assistenziale con notevoli benefici e vantaggi per i malati”.

Le donazioni, che godono dei benefici fiscali, possono essere inoltrate tramite bonifico bancario all’A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca onlus (IBAN: IT 44 N 05428 11101 000000022144), precisando nella causale “Erogazione liberale a favore del Centro di cura e ricerca del melanoma”.

 

Nella foto: Nunzio Pezzotta con l’équipe dellì’Ospedale Papa Giovanni XXIII dedicata al melanoma

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