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Cronaca

RISPARMIO DI 85MILA EURO ALL’ANNO ALLA FONDAZIONE CARDINAL GUSMINI CON I NUOVI IMPIANTI ENERGETICI

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L’aumento del numero degli utenti alla Fondazione Cardinal Gusmini di Vertova, e la progressiva climatizzazione dei reparti di degenza ha portato anche un graduale e crescente fabbisogno energetico di elettricità e gas metano così, dopo che nel 2011 si era realizzato un impianto fotovoltaico di 50 KW sulle falde del tetto della RSA Casa Serena, nel corso del 2015 il CdA ha deciso di integrare la dotazione impiantistica con due impianti di cogenerazione.

Nel dettaglio è stato realizzato un impianto di maggiori dimensioni e potenza di 90 KW al servizio di tutto il blocco di Casa Serena, Nuclei Alzheimer, Comunità Psichiatriche, Centro Diurno, Sala Polivalente, Chiesa, Cucina, Lavanderia, Servizi Generali; affiancato da uno di 30 KW a servizio della palazzina Hospice / Riabilitazione / Palestra e Ambulatori.

Un impianto di cogenerazione ha la particolarità di produrre energia termica ed energia elettrica contemporaneamente ed è alimentato da una sola fonte di energia primaria, che per quelli installati presso la Fondazione è il metano. In questo modo, quasi tutta l’energia termica non si disperde nell’ambiente come avviene coi tradizionali impianti ma viene recuperata e riutilizzata. Il principio di funzionamento è il seguente: normalmente in una centrale termoelettrica, solo il 35% circa del combustibile è trasformato in energia elettrica. La parte rimanente, ossia il 65%, non viene utilizzata e finisce per disperdersi nell’ambiente sotto forma di calore, ovvero energia termica. Perché allora non recuperarla? È questo il principio di base della cogenerazione: con un solo impianto sia ha la doppia produzione di energia, basata sul riutilizzo di una delle due parti, altrimenti sprecata. La cogenerazione viene realizzata in particolari centrali termoelettriche, dove si recuperano l’acqua calda o il vapore di processo prodotti da un motore primo alimentato a gas metano. In questo caso si ottiene un notevole risparmio di energia rispetto alla produzione separata di elettricità ed energia termica.

Il lavoro è stato realizzato tra luglio e ottobre di quest’anno, senza disagio alcuno per gli ospiti, e consente un risparmio nell’ordine di circa 85.000 € annui sulla “bolletta energetica” della Fondazione che mediamente ammonta a circa 280.000 € annui. Questo risparmio è puntualmente registrato dal sistema informatico collegato agli impianti che registra l’energia prodotta e che conseguentemente non deve essere acquistata dalla rete elettrica / gas, certificando che l’investimento (che contempla anche la manutenzione futura) verrà integralmente ripagato nell’arco dei prossimi 4,5 / 5 anni.

 

Nella foto: l’impianto da 90 KW

 

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