Cronaca
BRACCONIERE 60ENNE FERMATO A ONETA, SEQUESTRATE RETI DI CATTURA E 75 SPECIE PROTETTE
– ONETA – Prosegue la vigilanza da parte degli operatori della Polizia provinciale e della Vigilanza volontaria della Provincia di Bergamo a tutela del patrimonio faunistico. Nei giorni scorsi una pattuglia del Nucleo Ittico-Venatorio ha individuato nel comune di Oneta, in località “Plazza”, un impianto di cattura costituito da sei reti verticali a tremaglio per l’uccellagione per un’estensione di circa 60 metri.
Il ritrovamento è avvenuto nelle immediate vicinanze di una baita di montagna presso la quale si trovavano diverse gabbie-trappola per la cattura di uccelli caricate e attive, con tanto di richiami vivi appartenenti a specie protette (esemplari di Cincia Mora): nei dintorni sono state individuate innumerevoli gabbie contenenti avifauna migratoria appartenente a specie protette.
Gli accertamenti hanno permesso di identificare il responsabile degli atti di bracconaggio, un sessantenne della zona senza licenza di caccia: il soggetto è stato fermato proprio mentre completava l’ispezione dell’impianto di cattura e estraeva gli esemplari appena catturati dalle reti.
Nel corso dei controlli sono state rinvenute altre gabbie-trappola ed un cospicuo contingente di 75 esemplari di avifauna migratoria, tutta illegalmente detenuta in quanto appartenente a specie particolarmente protette, o non cacciabili, esemplari illegalmente catturati precedentemente nelle reti e con i mezzi vietati.
Tra le specie detenute spiccano numerosi esemplari appartenenti alle specie Pettirosso, Lucherino, Cincia Mora, Fringuello, Passera Scopaiola, Ciuffolotto, Cardellino, Cinciallegra, Nocciolaia e persino un esemplare di Picchio Rosso Maggiore.
Le reti, i mezzi vietati di cattura e l’avifauna viva sono stati posti sotto sequestro: l’autore e responsabile dell’attività di bracconaggio è stato segnalato all’autorità giudiziaria per i reati di uccellagione, uso di mezzi vietati di cattura, detenzione e cattura di specie particolarmente protette, non cacciabili e di fringillidi.
L’avifauna viva sequestrata è stata conferita al Centro di recupero fauna selvatica di Valpredina, a Cenate Sopra, per la riabilitazione e la successiva liberazione man mano che i singoli esemplari, complessivamente in buone condizioni, saranno valutati idonei alla reintroduzione in ambiente naturale.
Nella foto: la località Plazza a Oneta
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