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Cronaca

CASO YARA, AL PROCESSO SI TORNA A PARLARE DEL DNA DI GUERINONI

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Nuova udienza questa mattina per il processo a Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio: in aula a Bergamo Andrea Piccinini, il responsabile del Laboratorio di Genetica forense dell’Università degli Studi di Milano che ha ribadito la sostanziale e completa uguaglianza tra il Dna estratto dalla salma di Giuseppe Guerinoni di Gorno e quello di Ignoto 1 prelevato dagli indumenti della piccola.

Si torna dunque a parlare dell’autista di Gorno: di Guerinoni, morto nel 1999, era stata riesumata la salma il 7 marzo 2013. Gli esami avevano confermato il rapporto di paternità naturale tra Guerinoni e Ignoto 1 con una corrispondenza del 99,99999987%.

Piccinini nella sua deposizione ha ripercorso tutto l’iter che ha condotto fino a qui: ha raccontato di come la salma di Giuseppe Guerinoni sia stata trasportata all’ospedale di Bergamo dal cimitero di Gorno e sia stata riconosciuta dai familiari. Il genetista ha spiegato di aver prelevato dalla salma frammenti e tessuti, unghie e un pezzo di osso femorale. Paragonato, il Dna dell’autista di Gorno con quello di Ignoto 1, c’è stata corrispondenza su 28 marcatori su 28. Il test è stato ripetuto e ha sempre riconfermato la corrispondenza totale.

Si riaccendono dunque i riflettori sulla Valle Seriana dove Guerinoni, oltre a vivere, aveva conosciuto Ester Arzuffi, madre di Bossetti, attraverso la quale si è giunti ad identificare il Dna di Ignoto 1, ovvero quello di suo figlio Massimo. 

 

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