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Cronaca

“ESCILEauto”, CON UNA PAGINA SOCIAL SI TORNA A PARLARE DELLA TANGENZIALE DI CERETE BASSO

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– CERETE – Un problema annoso, dibattuto negli anni, oggi è diventato un ironico appello che su Facebook ha già incassato più di 300 “mi piace”: stiamo parlando della pagina “ESCILEauto da Cerete Basso – tangenziale subito” che riporta alla ribalta la necessità di una bretella esterna al centro abitato di Cerete Basso.

L’approccio è ironico anche se da scherzare c’è davvero poco: secondo l’ultimo censimento del 2013 sono 2,2 milioni il numero di automezzi che transitano annualmente su questa strada che collega Clusone a Lovere e più ampiamente la provincia di Bergamo al sebino e alla vicina Val Camonica bresciana.

La pagina è stata aperta da un cittadino, Matteo Ghitti, consigliere e membro della commissione ambiente nella passata amministrazione, che da sempre ha a cuore questo problema di interesse sovraccomunale e che ha postato anche un video che mostra la situazione quotidiana (guarda qui il video). “Ultimamente la questione è finita nel dimenticatoio – commenta – e, consapevole della necessità di sensibilizzare tutti i ceretesi, ho deciso di aprire una pagina Facebook dove ho caricato un video che mostra la situazione quotidiana che è sotto agli occhi di tutti”.

Le auto che transitano dalle Val Seriana verso la Val Borlezza e l’alto Sebino infatti si trovano a dover passare attraverso la strada provinciale che attraversa il centro di Cerete Basso con alcune strettoie tra le abitazioni. Ad avere la peggio sono ovviamente i mezzi pensanti che si trovano a dover eseguire diverse manovre per poter passare, soprattutto se incontrano un altro mezzo proveniente dal senso opposto di marcia.

La soluzione a questi migliaia di mezzi che transitano ogni giorno su un nodo viabilistico così cruciale, era stata individuata in passato nella creazione di una bretella esterna di circa 1,5 km da realizzare nelle zone pianeggianti a lato del torrente Borlezza. Nel 2011 il protocollo d’intesa in merito, per un’opera dal costo di 5 milioni di euro, era stato sottoscritto dai diversi enti coinvolti. Ma la situazione pare non essersi evoluta così, attraverso questo appello social, Ghitti si fa portavoce di una problematica che persiste e che non ca ignorata per la salute e la sicurezza di tutti.

 

 

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