Cronaca
PIARIO, INDAGATA UN’INFERMIERA: PROBABILE RIESUMAZIONE DI PIÙ DI 80 CORPI
– PIARIO – Si annuncia un’inchiesta lunga è complessa quella che coinvolge l’ospedale Antonio Locatelli di Piario: per chiarire dubbi su alcune morti sospette gli inquirenti dovranno probabilmente riesumare più di 80 corpi, ovvero quanti sono stati i decessi nel 2015 nel reparto di Medicina. Ieri sono state sequestrate le relative cartelle cliniche, indagata un’infermiera.
Il tutto è partito da alcune segnalazioni giunte anche allo stesso ospedale, per questo l’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate (di cui Piario fa parte) ha intrapreso degli accertamenti interni in cui si inserisce la stessa indagine della Procura di Bergamo. Questa la nota ufficiale del Bolognini diramata appena dopo il sequestro dei documenti da parte dei Carabinieri di Clusone nella mattina di venerdì 18 dicembre: “In relazione alla notizia divulgata dalla stampa circa il sequestro di cartelle cliniche presso l’ospedale di Piario operato in data odierna, la direzione della Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate ritiene doveroso comunicare che l’iniziativa dell’autorità giudiziaria si riallaccia a una verifica interna anteriormente intrapresa dalla direzione sanitaria del presidio di Piario. Ritiene altresì doveroso precisare che sin dalle prime battute di tale verifica sono state adottate tutte le cautele idonee a mantenere e salvaguardare il buon andamento del servizio clinico indipendentemente dalla sussistenza di eventuali responsabilità personali, allo stato non acclarate ma in corso di indagine ed accertamento”.
I casi di morti sospette da accertare sarebbero 5, ma proprio per fare chiarezza bisognerà avere dati certi su tutti i decessi del 2015. Per questo si rende necessario come atto dovuto l’esame di tutti i cadaveri. Le autopsie potranno evidenziare la presenza o meno di sostanze anomale soprattutto attraverso l’esame del capello.
L’ipotesi è quella di avvelenamento da psicofarmaci: si cercano in particolare tracce di Valium o di farmaci analoghi che sono stati sottratti nel tempo e senza autorizzazione dalla dotazione ospedaliera.
La donna iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Bergamo, spostata ora in un’altra mansione, è un’infermiera incensurata che lavorava presso la struttura da diversi anni. È accusata di omicidio colposo e preterintenzionale.
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