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Cronaca

PIARIO, VALIUM SPARITO E MORTI SOSPETTE: LE RISPOSTE NELL’ESAME DEL CAPELLO

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È un susseguirsi di voci, il post “bufera morti sospette” che coinvolge l’ospedale punto di riferimento dell’alta Val Seriana: il Locatelli di Piario. I casi su cui indaga il pm Carmen Pugliese sono 5 o 6 anche se il lavoro di queste ore, coadiuvato dai Carabinieri di Clusone, potrebbe portare ad altre verità. 

Quello che è certo è la sparizione di calmanti in concomitanza con alcuni decessi, nel registro degli indagati un’infermiera 40enne.

Lo scenario è tutto da ricostruire: le denunce anonime facenti riferimento a morti sospette nel reparto di Medicina sono giunte nelle scorse a tre sindaci della zona e al Locatelli stesso, così i vertici dell’ospedale il 6 novembre si sono presentati in caserma. Inoltre l’azienda ospedaliera Bolognini di Seriate, di cui Piario fa parte, si è mossa cercando di capire. Prima di tutto dove fossero finite quelle dosi di Valium sparite dalla dotazione ospedaliera e successivamente quali fossero i decessi sospetti.

Si tratta di alcuni anziani come un 83enne deceduto lo scorso novembre o anche più giovani di 63, 56 e 54 anni che non erano in fin di vita ma che sono deceduti quasi inspiegabilmente di notte o al mattino. Al sequestro delle 89 cartelle nella mattinata di venerdì scorso, seguirà ora la nomina di un pool di esperti che dovranno stabilire se le sostanze sparite dal reparto siano state iniettate nei corpi che verranno riesumati. Solo l’esame del capello potrà dare queste importanti risposte.

Si preannuncia dunque un lavoro lungo e certosino che potrebbe però portare ad una verità sconcertante, già ipotizzata dalla Procura: l’infermiera 40enne iscritta nel registro degli indagati, durante i turni di notte, avrebbe sottratto gli psicofarmaci per iniettarli ai degenti causandone così la morte.

La donna, indagata per omicidio preterintenzionale e spostata all’ospedale di Lovere, sostiene di non essere coinvolta nel caso. 

 

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