Cronaca
PROSTITUZIONE MINORILE: 6 I BERGAMASCHI INDAGATI, IL VIGILE SOSPESO DALL’INCARICO
Egidio Bosio, l’Agente Scelto di Polizia Locale coinvolto nell’inchiesta della procura di Brescia riguardo alla prostituzione minorile, è stato sospeso dal suo incarico dal Comune di Boltiere, dove il vigile era dipendente. Il provvedimento di sospensione cautelare, ha effetto anche sui comuni della Val Seriana gestiti in convenzione ovvero: Premolo, Parre, Gorno e Oneta.
Le amministrazione dell’alta Val Seriana si uniscono a quanto espresso dal Sindaco del Comune Boltiere: “Le accuse di cui è imputato l’Agente Bosio hanno suscitato incredulità in tutta l’Amministrazione Comunale di Boltiere che conosce l’Agente come dipendente nei confronti del quale gli stessi amministratori, i colleghi e i cittadini nutrono fiducia”.
E aggiungono: “Per il lasso di tempo che l’ha visto operare con ore straordinarie sul nostro territorio non possiamo che confermare l’incredulità e lo sgomento del Comune di Boltiere. Le Amministrazioni Comunali stanno seguendo con attenzione le vicende giudiziarie e attendono gli esiti del lavoro delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, confidando nella Giustizia. Il provvedimento nel quale è coinvolto l’Agente Bosio è stato prontamente predisposto dal Comune di Boltiere che, contestualmente, ha comunicato la sospensione all’autorizzazione rilasciata per l’utilizzo dell’Agente Bosio sui nostri Comuni. Le Amministrazioni stanno inoltre già operando per individuare soluzioni finalizzate a garantire il servizio di vigilanza“.
Insieme a Bosio sono 5 i bergamaschi destinatari dall’ordinanza del gip di Brescia Alessandra Sabatucci (sono in tutto 11 gli arrestati): il parroco di Solza don Diego Rota, 45 anni, un allenatore delle giovanili dell’Acos di Treviglio, Cristian Zilli di 42 anni, Pier Luigi Rossi, 49 anni, assicuratore di Bergamoed Ettore Tucci, 40 anni di Bergamo, impiegato e volontario del gruppo alpini di Fiorano al Serio. Il sesto uomo si trova all’estero per questo la custodia cautelare gli verrà notificata al suo rientro. Si tratta di un presentatore televisivo che in passato ha condotto trasmissioni hot su canali privati lombardi e che i ragazzini di 16 e 17 anni che con i loro racconti hanno dato il via all’inchiesta chiamavano “il gay famoso che paga bene”.
Dopo gli arresti di mercoledì 9 febbraio, venerdì per gli altri indagati finiti ai domiciliari, è stata la giornata dei colloqui con gli avvocati in vista degli interrogatori di garanzia, in programma lunedì prossimo a Brescia davanti al gip Alessandra Sabatucci.
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