Cronaca
“FAN E AMICO FIDATO” IL BEPI RICORDA DIEGO E IL WEB SI COMMUOVE
Sono tante le parole di cordoglio che stanno arrivando dopo la scomparsa di Diego Rubini. Numerosi i ricordi degli studenti e degli insegnanti che l’hanno conosciuto all’Istituto Fantoni di Clusone, dove il 53enne gestiva il bar. Oltre a ciò, stanno commuovendo il web, le parole scritte sulla pagina Facebook del Bepi & the Prismas che ricordano Diego non solo come fan ma come amico fidato.
Diego Rubini, scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì per un malore fatale, faceva parte del direttivo del Fan Club della band della Val Seriana, per questo Tiziano Incani, in arte “il Bepi”, gli ha riservato un ricordo speciale.
Diego lascia la moglie Ivana, con cui si era trasferito a Castione della Presolana per essere più vicino al lavoro, oltre ai genitori e al fratello. I funerali si svolgeranno sabato 5 marzo alle 10 a Roncola di Treviolo, paese di origine del 53enne.
IL POST DEL BEPI
“Immagino che in molti stavate aspettando questo post. Non è facile per me. Non è facile niente. Non è facile aspettare il giusto momento per scriverlo, non è facile non aspettare troppo, non è facile trovare le giuste cose da dire, senza cadere nella retorica, nelle banalità che affollano questo social network e le chiacchiere della gente in generale. Diego Jagger se n’è andato e ora nessuno più di me, ovviamente, può dire che cosa egli ha rappresentato per il Bepi World. Diego era l’emblema del bepifan, prima ancora che del collaboratore del Bepi. Dal 2005 era lì, presente, inossidabile. Quanti concerti ha visto non lo so, più di 300 immagino. Quanti favori mi ha fatto non lo so: credo di più. Diego è stato quello che ha raccolto un Bepi Bèrghem Fans Club volenteroso, ma claudicante e lo ha trasformato in una cosa salda, ben organizzata, precisa, efficiente, duratura.
Diego è stato quello che quando ci fu la piccola rivoluzione del 2009 si schierò al mio fianco e credette nel nuovo Bepi, sobbarcandosi, insieme a Ivana, un lavoro immenso, fatto di ore di sonno perse, di migliaia di km macinati, di conti fatti pazientemente con la penna e col computer, di caldo soffocante e di freddo che ti penetrava nelle ossa, di acqua che veniva giù a secchi e di scottate terribili al sole. Innumerevoli esperienze di vita, liete e meno liete, quasi sempre memorabili, delle quali forse coglieremo il vero valore solo tra qualche anno. Diego per me era una sicurezza e non sapete quanto conti in certi momenti congestionati sapere che c’è qualcuno che, a prescindere da te, certamente saprà “fare il suo”. Andasse come andasse la Bancarella era al sicuro: a quella non avrei dovuto pensare…diga nént! Diego era l’anello di congiunzione perfetto tra me e i fans, aveva la curiosità malcelata di chi sa entusiasmarsi per ogni mio nuovo progetto, ma anche un profondo rispetto per il mio ruolo e le caratteristiche della mia professione. Sapeva parlare ai bepifans meglio di quanto non sapessi fare io, sapeva trovare un modo per “tirar dentro” questo e quello, sapeva tentare di ricucire gli inevitabili strappi che si venivano a creare tra le varie “fazioni”. Mica sempre ci riusciva, ma amen…al ga pruàa stès, perché comunque gli piaceva respirare aria positiva, gli piaceva vedere la gente sorridere. La sua generosità era persino imbarazzante, a volte. Più di una volta mi sono chiesto cosa lo spingesse così in là.
Lascia un vuoto immenso che io credo nessuno saprà più colmare, perché niente potrà essere più lo stesso. Vi chiedo solo una cosa, però, ora: non lasciamo Ivana sola. Gli Jagger non erano animali selvatici come lo sono io. Lei viveva in simbiosi con lui possedendone, per quel che potevo vedere io, le medesime caratteristiche. Non ricordo una sola telefonata di Diego senza la voce di Ivana accanto a lui che gli bisbigliava qualcosa da dirmi…finché lui andava in confusione e doveva fermarsi per ascoltare o me o lei. Credo di poter dire senza smentita che per loro i bepifans, iscritti al BFC o no, erano davvero una grande famiglia. Adesso è il momento di dimostrarglielo, senza soffocarla, con le giuste dosi diluite nel tempo, con un po’ di garbo. Potete veramente essere qualcosa di meno effimero di “un gruppo di persone che seguono un personaggio”. L’ultimo messaggio di Diego? “Sabato sera vuoi che mettiamo la bancarella all’Amigdala?”. No, Diego, non serve. Riposa…e ascoltami da dove sei”.
Foto e post tratto dalla pagina Facebook Bepi and the Prismas.
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