Cronaca
POSTE, RECAPITO A GIORNI ALTERNI: SCIOPERO DELLE PRESTAZIONI STRAORDINARIE PER UN MESE
In provincia di Bergamo, come in tutto il resto della regione, gli addetti al recapito di Poste Italiane, portalettere e “ripartitori”, hanno proclamato uno sciopero delle prestazioni straordinarie contro la riorganizzazione regionale. Le nuove modalità di consegna della posta a giorni alterni produrrebbe 132 “eccedenze” fra i 550 lavoratori del settore in provincia. La mobilitazione partirà dal 26 aprile e proseguirà fino al 25 maggio.
La SLC-CGIL ha avviato una vertenza per contrastare la decisione di Poste Italiane di anticipare in Lombardia la riorganizzazione del recapito, nonostante i risultati negativi della sperimentazione in corso.
“Eravamo e restiamo contrari alla riorganizzazione, per questo non abbiamo firmato l’accordo d’inizio marzo con Poste Italiane” ha detto, nel giorno della proclamazione dello sciopero regionale, Marisa Adobati della SLC-CGIL di Bergamo. “Da lunedì scorso si è già cominciato a consegnare la posta a giorni alterni in 5 centri della provincia: a Bergamo (via Buttaro), a Sarnico, Trescore, Romano di Lombardia e Seriate. Siamo in completo disaccordo perché ci sembra incomprensibile volere anticipare una riorganizzazione che avrebbe dovuto partire (secondo un’intesa raggiunta con l’azienda lo scorso settembre) solo all’inizio del prossimo anno. Il punto è che non sono stati fatti investimenti né sui mezzi né sulle attrezzature con l’unico risultato di creare confusione per i lavoratori e disagi nella popolazione”.
Fra aprile e maggio le nuove modalità di consegna della corrispondenza interesseranno tutto il resto della provincia, non solo i 5 centri interessati fino ad ora. “Il recapito giornaliero sarà garantito solo in 9 grandi città italiane. Nel resto del territorio, invece, no. A noi sembra assurdo che nella città di Bergamo la posta comincerà ad arrivare a singhiozzo” conclude Marisa Adobati.
In un a nota della SLC-CGIL della Lombardia si legge che nei prossimi giorni il sindacato “promuoverà iniziative nei confronti dei soggetti istituzionali e politici interessati al servizio pubblico/universale che Poste dovrebbe garantire comunque. In questo senso ANCI Lombardia, da noi sollecitata, ha chiesto un incontro a Poste Italiane spa per verificare l’impatto sul territorio della riorganizzazione in argomento”.
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