Cronaca
OSPEDALE DI PIARIO PUNTO DI RIFERIMENTO PER IL TERRITORIO, POSITIVO IL BILANCIO TRA I VERTICI E I SINDACI
Sono numeri che rincuorano quelli esposti ieri relativamente all’attività dell’ospedale Locatelli di Piario, in un incontro a porte chiuse presso il Municipio del paese, tra i vertici della sanità provinciale e i sindaci del territorio. Sì perché, quello che si aspettavano gli amministratori, così come i cittadini, era proprio una rassicurazione in merito al futuro del presidio sanitario.
L’allarme è scaturito negli ultimi mesi visti i continui tagli alla sanità e vista la bufera che ha coinvolto l’ospedale in un’indagine per morti sospette.
Ma i suoi 4.626 ricoveri per 24.212 giornate di degenza, 21 mila accessi al Pronto soccorso, 1.753 al mese, 58 in media al giorno e poco meno di 500 nati nel 2015, “sono numeri che ne giustificano la presenza – ha esordito Mara Azzi, direttore generale dell’Ats -. Inoltre l’82% degli utenti sono proprio della Val Seriana segno dell’affidabilità della struttura”.
L’ospedale non è mai stato messo in discussione, questo il concetto che ha fatto da sfondo alle relazioni della Azzi seguita da quella di Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Bergamo Est.
E la struttura, non solo non è stata messa in dubbio, ma potrebbe essere potenziata con una riorganizzazione interna. Di questo si è parlato nel lungo incontro organizzato dal sindaco di Piario Pietro Visini che ha esordito dicendo che non si sarebbe parlato di Valium.
L’obiettivo non è stato però quello di deviare l’attenzione dall’argomento del momento, ma di fare un’analisi necessaria a 8 anni dall’apertura dell’ospedale. Presenti i sindaci della Val Seriana e Val di Scalve, oltre i consiglieri regionali Jacopo Scandella e Lara Magoni.
Oltre ai numeri esposti dalla Azzi, importante è stato anche ribadire il bacino d’utenza dell’ospedale, che vede coinvolti 43.555 cittadini. Con i suoi 100 posti letto il Locatelli registra più di 4.000 ricoveri l’anno e dà lavoro a 322 dipendenti.
Riguardo al futuro dunque la prima azione riguarderà il rafforzamento del punto nascita affinché rientri nei dettami dati dal Ministero ovvero più di 500 nascite all’anno con operatori attivi 24 ore su 24. Nel triennio 2013-2015 il Locatelli ha visto diminuire i parti da 523 a 437 ma nel primo trimestre di quest’anno ne segna 21 più rispetto allo stesso periodo del 2015. La strategia messa in campo dai due dirigenti prevede la presentazione in Regione entro il 30 aprile di un’istanza di deroga per continuare a fornire prestazioni al punto nascite, nonostante sotto i 500 parti/anno. Inoltre si procederà, sempre a breve, con due bandi per altrettanti pediatri, figure necessarie a garantire in reparto la copertura richiesta.
Le criticità però non mancano e sono state sottolineate da Guido Giudici, sindaco di Vilminore e presidente della Comunità Montana Val di Scalve che ha sottolineato il problema del sottodimesionamento del personale e ha ribadito l’esigenza di avere dotazioni tecnologiche aggiuntive. Secondo Alberto Bigoni, sindaco di Ardesio e presidente della Comunità Montana Valle Seriana, la maggioranza dei problemi ha un denominatore comune ovvero le scarse risorse economiche.
Servono incentivi dunque e gente che ci creda, perché è innegabile che il Locatelli sia un punto di riferimento per tutto il territorio.
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