Cronaca
REGIONE LOMBARDIA IN VISITA AI LAVORI DEL VALLO DI LUDRIGNO FA IL PUNTO SUL PROTOCOLLO VALANGHE – FOTO E VIDEO
– ARDESIO – Sono passati poco più di 2 mesi dall’inizio dei lavori e la realizzazione del vallo paravalanghe a Ludrigno di Ardesio procede spedita. Questa mattina una folta delegazione di Regione Lombardia guidata da Claudia Terzi, Assessore regionale all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile, ha raggiunto il cantiere dopo un momento di riflessione sullo stato del protocollo valanghe.
Di fronte ad un pubblico di tecnici e di volontari di Arpa, del Soccorso Alpino e della Protezione Civile, nella sala consiliare del Municipio di Ardesio, si è fatto il punto sul nuovo strumento introdotto nell’ottobre del 2015. Claudio Merati, dirigente dell’Ufficio Territoriale Regionale Bergamo e coordinatore del Nucleo Tecnico Operativo, ha focalizzato l’attenzione sui 3 aspetti principali nella difesa dal rischio valanghe quali il monitoraggio, gli interventi di protezione con opere e il coinvolgimento dei volontari in fase gestione emergenza. “Quello appena trascorso – ha spiegato Merati – è stato un anno senza particolari emergenze ma è proprio in questi momenti che si lavora meglio pianificando gli scenari possibili e organizzando la prevenzione e l’eventuale intervento”.
In merito all’opera in corso di realizzazione a Ludrigno, finanziata da Regione Lombardia, l’assessore Terzi ha ribadito l’attenzione che l’ente ha anche per i piccoli territori: “Regione Lombardia finanzia sia opere come quella del vallo paravalanghe che progetti come quello del protocollo gestito dal Nucleo Tecnico Operativo perché è attenta alle problematiche legate al dissesto idrogeologico del territorio. In questo modo tuteliamo tutti i cittadini, sia quelli che vivono in aree più vaste, sia quelli che, come qui a Ludrigno, vivono in piccole comunità”.
A Ludrigno intanto, a ridosso del caratteristico abitato composto da una manciata di case e dalla chiesa, i mezzi lavorano incessantemente facendo ipotizzare il risultato finale che consisterà in un terrapieno contraddistinto dalla stessa vegetazione del luogo. Obiettivo dell’opera intercettate le masse nevose che, scendendo dal canale della valle Vendulo, si accumulano creando minaccia per le stesse abitazioni, come accadde 100 anni fa causando diversi morti.
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