Cronaca
Dal Belgio in Val del Riso per studiare il fiore “anti-inquinamento” – video
Si chiama Arabidopsis halleri ed è una piccola pianta conosciuta come “Arabetta”. Anche quest’anno un team di ricercatori è in Val del Riso per studiarne le particolari caratteristiche.
Da diversi anni alcuni ricercatori delle Università di Francia e Belgio hanno manifestato particolare interesse per una piccola pianta che prolifera in Val del Riso: l’Arabidopsis halleri, conosciuta come “Arabetta di Haller”. La particolarità di questa pianta che produce dei piccoli fiori bianchi, è quella di crescere in zone interessate da siti minerari, com’è la Val del Riso, dove il terreno è ricco di metalli pesanti quali piombo, zinco e cadmio.
Il fiore in questione infatti è in grado di immagazzinare i metalli pesanti crescendo rigoglioso lì dove altre piante non riescono a sopravvivere.
“L’obiettivo generale del progetto – ha spiegato Massimiliano Corso dell’Università Libera di Bruxelles, presente a Gorno in questi giorni – è quello di raccogliere le piante e analizzare i metalli presenti nella parte aerea. Oltre ai fiori e ai semi analizziamo anche i terreni così da capire qual è l’habitat ideale e come potrebbe questa pianta ripulire terreni contaminati”.
Alla base del progetto c’è dunque un’idea ecologista: studiando i meccanismi di come si sviluppano queste piante, in futuro si potranno migliorare le condizioni dei terreni inquinati.
Diversi i siti analizzati a Gorno: di particolare interesse quello in località “Costa Jels” dove ci sono gli imbocchi delle miniere e quello in località “Riso” presso la laveria dove avveniva una prima lavorazione del materiale estratto. Senza dimenticare l’area limitrofa alla Ponte Nossa Spa, in comune di Ponte Nossa, dove a metà 1900 si lavoravano i minerali provenienti dalla laveria.
I ricercatori hanno potuto conoscere la realtà estrattiva di Gorno e della Val de Riso grazie all’interessamento di Mauro Abbadini e di tutto lo staff della Fattoria Ariete, realtà impegnata nella promozione delle tradizioni minerarie che contraddistinguono la zona.
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