Cronaca
Valium a Piario e morti sospette, cade l’ipotesi di omicidio
Impossibile stabilire se il il Valium sia stato mortale, cade l’accusa di omicidio a carico dell’infermiera.
Continua l’indagine in merito al Valium somministrato all’ospedale di Piario: quello che emerge è che l’ipotesi di reato nei confronti dell’infermiera Anna Rinelli potrebbe cambiare. Secondo i medici legali e il tossicologo che hanno svolto le autopsie sui cadaveri di alcuni degli ex pazienti del reparto di Medicina morti in maniera sospetta, è impossibile stabilire un nesso tra questi decessi e la somministrazione di sedativo.
Secondo le indiscrezioni dunque il pubblico ministero Carmen Pugliese, incaricata del caso scoppiato nel dicembre 2015, potrebbe depennare l’omicidio preterintenzionale a carico di Anna Rinelli, infermiera del reparto di Medicina generale dell’ospedale dell’alta Valle Seriana.
I capi d’accusa potrebbero così riguardare maltrattamenti oppure la somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica.
Dalla consulenza della pubblica accusa formata da due medici legali e da un tossicologo in particolare emerge che: nonostante lo psicofarmaco fosse presente nei 5 cadaveri riesumati in diversi comuni dell’alta Val Seriana, nonostante non fosse stato prescritto, non si può sostenere che la quantità di Valium somministrata sia stata tale da provocarne la morte.
Inoltre i decessi non sono stati improvvisi ma perlopiù riconducibili a pazienti già affetti da gravi patologie e, anche le coincidenze temporali riguardanti la presenza della Rinelli in corsia durante quelle morti, non basta a portare avanti l’accusa di omicidio preterintenzionale.
L’inchiesta dunque continua cercando di stabilire la precisa responsabilità penale relativa alle somministrazioni di farmaco non necessarie.
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