Cronaca
Coldiretti, la montagna riparte dagli alpeggi, +46% dal 2006
Negli ultimi dieci anni le malghe utilizzate per il bestiame sono aumentate del 46% passando dalle 609 del 2006 alle 890 del 2015 con oltre 36mila capi bovini portati sui pascoli in altura contro i 22mila del passato.
“Si tratta di un buon segnale – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – che fa ben sperare circa il futuro non solo di tante produzioni tipiche ma dello stesso ambiente considerato il ruolo di salvaguardia e tutela che gli agricoltori svolgono in zone disagiate come quelle di montagna”.
Le malghe lombarde sono distribuite in particolare fra Sondrio, Brescia e Bergamo, ma sono presenti anche a Varese, Como e Lecco, in posti che vanno dai 966 metri della zona del Lario Intelvese ai 2.463 metri dell’alta Valtellina. La salita in alpeggio di solito inizia i primi di giugno per il rientro intorno alla metà di ottobre. L’età media è sotto i 45 anni, ma ci sono alpeggiatori anche molto più giovani.
Giuseppe Palamini 25 anni, della provincia di Bergamo, ha iniziato ad andare in alpeggio con il padre a 5 anni, il 12 giugno scorso ha portato il suo gregge di 1.200 pecore all’alpeggio Gleno in valle di Scalve e adesso ha riportato il gregge a valle, nella sua stalla di Parre. “Nei primi giorni abbiamo avuto qualche episodio di maltempo ma poi il clima si è stabilizzato e il foraggio è venuto su bene. E’ stata una buona annata”.
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