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Cultura

“Madri sospese”, a Nembro una mostra fotografica contro il tabù sul lutto

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A Nembro una mostra fotografica per riflettere sul lutto perinatale.

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Un momento dell’inaugurazione

Sabato 1 ottobre presso la Galleria Rovere della biblioteca comunale di Nembro, è stata inaugurata la mostra fotografica “Madri sospese”: progetto fotografico sostenuto dall’associazione CiaoLapo in collaborazione con la fotografa Alessandra Fuccillo.

L’idea è stata quella di fotografare le mamme che sono offerte volontarie, colpite da lutto perinatale, per narrare con le immagini ciò che è difficile udire con le orecchie.

“Nella nostra cultura il tabù sul lutto è una regola non scritta, ma normalmente applicata – spiegano le organizzatrici della mostra -. Migliaia di donne raccontano del silenzio che le avvolge dopo un lutto perinatale. Così stretto, quel silenzio, da divenire soffocante. Da divenire malattia. Chi ha vissuto l’esperienza del lutto sa quanto sia forte il bisogno di narrarsi e di narrare, specialmente dopo i primi momenti di incredulità e confusione. Molto spesso questo bisogno non è riconosciuto, ed è anzi osteggiato con fermezza. Perché il tabù dice che se ne parli, allora stai male. E, sempre il tabù dice, che non si può stare male, e che bisogna reagire, dimenticare, dare tempo al tempo. E il silenzio, nel frattempo, lavora dentro, e scava gallerie profonde e contorte”.

L’attività dall’associazione CiaoLapo ha l’obiettivo di infrangere questo tabù, offrendo alla società qualche occasione per guardare ai genitori in lutto in modo originale, non stereotipato, autentico.

“Da sempre – continuano le organizzatrici della mostra – promuoviamo la consapevolezza culturale e il cambiamento psicosociale anche attraverso l’arte.  La fotografia è una delle tante espressioni che possiamo utilizzare per narrare le nostre storie, rendendole dicibili”.

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E così racconta la sua esperienza Alessandra Fuccillo, che ha realizzato le foto: “Sono una mamma come tante altre e quello che mi è capitato è successo a moltissime donne. Ho due ferite sul cuore che si sono trasformate in bellissime note musicali, ma ancora oggi non posso toccare e vedere i miei figli ogni giorno, posso solo immaginarli, creare spazio e serenità per loro. Ho fondato lo studio fotografico CameraOff nel 2009 da sola ma oggi posso contare sulla collaborazione di alcuni validi colleghi. Dal 2005 espongo progetti artistici personali. Il progetto fotografico Madri sospese ha come obiettivo principale una mostra fotografica che potrà girare per l’Italia e che si compone di circa 30 immagini stampate su pannelli in forex,. Il titolo nasce da una prima considerazione che spesso viene sottovalutata: siamo già madri, dal momento stesso in cui leggiamo il risultato del test di gravidanza e lo siamo nonostante i nostri bambini non ci siano più”.

L’idea che ha guidato Fuccillo è stata quella di fotografare le mamme che si sono offerte volontarie avendone prima ascoltato la storia. Alcuni scatti sono stati pensati e realizzati in studio, altri in casa e altri nella natura. La mostra resterà aperta fino al 6 ottobre  negli orari d’apertura della biblioteca.

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