Cronaca
Skidome a Selvino, nuovi privati credono nel rilancio del progetto – video
Il 2017 potrebbe essere un anno positivo per il progetto dello Skidome a Selvino: dopo vari stop ora amministrazione e promotori sono d’accordo nel concludere l’iter burocratico.
Serata del 5 gennaio 2017 nell’auditorium di Selvino dedicata allo Skidome: il progetto che prevede la realizzazione del primo villaggio turistico dedicato agli sport invernali in Italia, promosso qualche anno fa da Willy Nardelli, presidente di Neveland Srl, in sintonia con l’amministrazione di allora che vedeva come vicesindaco Angelo Bertocchi, organizzatore di eventi e presidente dello Sci Club Selvino.
Dopo una partenza entusiasta nel 2009, sottoscritta anche dal presidente della Regione Roberto Formigoni, che si era speso a favore del progetto, lo Skidome ha subìto diversi stop ma i promotori hanno coinvolto altri privati per promuovere un nuovo spiraglio per la realizzazione del villaggio che sarebbe il primo in Italia, così come hanno sottolineato i relatori della serata.
A partire da Willy Nardelli, promotore dello Skidome, che ha spiegato: “La struttura, che sarà ipogea, è prevista in un terreno che ha già una sua pendenza perciò sarà lo Snowdome meno impattante di tutti quelli realizzati nel mondo ad oggi. La pista è stata progettata con una lunghezza di 600 metri, una larghezza dai 90 ai 60 metri e un dislivello di 140 metri. Lo Skidome è pensato sia per i turisti che per gli sportivi. Sarà attivo 365 giorni all’anno e nella struttura si potranno praticare tutti gli sport invernali oltre che godere di altri spazi ricettivi come un hotel, un centro benessere, una palestra, un discopub ecc.”
L’acquisto del 50% di Neveland Srl
Con il cambio di amministrazione il progetto ha visto un rallentamento: in questo periodo nei diversi tavoli tecnici fatti in Regione si sono valutati i punti critici ed ora i privati selvinesi e alcuni villeggianti hanno acquisito il 50% della Neveland Srl per un valore di 300 mila euro, con l’obiettivo di far ripartire il progetto.
Fatte le modifiche richieste dall’amministrazione, ovvero la riduzione della pista e della parte ricettiva, i prossimi step prevedono: la redazione del Rapporto ambientale finale a cui seguirà una conferenza di servizi e l’inserimento nel Pgt. Tutto questo dovrebbe concludersi in 18 mesi e poi partirà la fase canteriable. E qui si apre la questione critica dei finanziamenti: il costo della realizzazione si attesta ora (in seguito alle modifiche approvate) a 50 milioni di euro.
Una cifra importante che rischia di non trovare risposta sul mercato degli investitori. Ma la buona notizia data nell’assemblea è che il progetto potrebbe accedere ad un bando ministeriale per lo sviluppo economico in aree disagiate che prevede il contributo del 25% a fondo perduto più il 50% a tasso 0. Se tutto va in porto dunque bisognerebbe trovare investitori per circa 12 milioni di euro. Ma questa è una questione che verrà affrontata solo più avanti.
Nel video le interviste realizzate durante la serata.
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