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Unione Comuni Presolana, dopo il No alla fusione il Comitato chiede il cambio alla presidenza

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A 2 mesi dal voto referendario che ha coinvolto i 5 comuni dell’Unione della Presolana, il Comitati per il No fa il punto sulla situazione amministrativa e chiede alle amministrazioni più coinvolgimento e un’alternanza nella presidenza dell’Unione.

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Sono trascorsi oltre 2 mesi dall’esito del Referendum sulla fusione che ha visto prevalere il No in tutti e 5 i comuni dell’Unione della Presolana ovvero Rovetta, Onore, Fino del Monte, Cerete e Songavazzo.

Questa mattina i rappresentati del Comitato per il No hanno fatto il punto con la stampa: “E’ necessario capire quale è il progetto delle singole amministrazioni – ha spiegato Mauro Bertocchi, capogruppo della minoranza di Rovetta – relativamente al futuro dell’Unione dei Comuni e sul convenzionamento dei servizi, anche con riferimento agli obblighi di Legge (seppur ora rinviati nei termini di applicazione). Crediamo sia nostro dovere e diritto, sia come consiglieri che cittadini, informarsi e divulgare l’informazione sul tema riguardante la gestione dell’Unione e la collaborazione fra i Comuni, anche perché occorre capire come verrà affrontata l’uscita dall’ente del Comune di Castione della Presolana, e se non sia possibile recuperare il rapporto con tale Comune, ora che il progetto di fusione è stato bocciato”.

Per questa ragione i rappresentanti del Comitato hanno presentato nei singoli Comuni di Cerete e Rovetta e presso l’Unione dei Comuni le interrogazioni con cui chiedono di lavorare assieme con la maggioranza nella valutazione delle problematiche.

In particolare al sindaco di Rovetta vengono chiesti i costi e i benefici della gestione associata dell’ufficio tecnico, gestione avviata nel maggio scorso. Inoltre vengono chiesti i costi sostenuti per promuovere il progetto Fusione e quali siano le azioni che gli amministratori in carica vogliono portare avanti.

“Abbiamo le nostre idee – continua Bertocchi – e possiamo contribuire alla discussione che necessariamente deve seguire all’esito del referendum. Anche se per il momento, pur essendoci stata occasione, le amministrazioni in sede consigliare non hanno fatto cenno a quanto avvenuto. Pur essendo stato investito molto tempo e molte risorse nel progetto di fusione. Comprendiamo che si voglia dimenticare questo fallimento, ma quanto meno occorre capire come le amministrazioni intendono lavorare, visto che in campagna elettorale si è detto che solo con la fusione i comuni potevano continuare a mantenere i servizi in essere ed effettuare manutenzioni ed investimenti. Ci interessa guardare avanti e parlare di amministrazione e dei singoli problemi dei paesi e del territorio. Non abbiamo chiesto le dimissioni degli amministratori come qualcuno ci ha sollecitato, perché crediamo che le amministrazioni siano comunque legittimate a concludere il loro percorso”.

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I rappresentati del Comitato per il No

“Ci permettiamo solo di chiedere quanto meno un’alternanza nella presidenza dell’Unione – continua Paola Rossi, capogruppo della minoranza di Cerete -. L’attuale presidente (Giuliano Covelli, sindaco di Cerete) ha parlato negli ultimi mesi solo dei costi dell’Unione rispetto ai benefici della fusione. Non è a nostro avviso la persona più adattata a rilanciare l’attività di questo Ente. Ci aspettiamo un atto di responsabilità”.

“Il Comitato per sua definizione è nato con uno scopo; ed essendo questo scopo raggiunto, per quanto ovvio, non ha più ragione di essere – conclude Mauro Marinoni, presidente del Comitato -. In questi mesi di lavoro sono molti cittadini che si sono interessati attivamente al progetto di Fusione per questi verificheremo se sussiste la volontà di alcuni cittadini di proseguire un’attività di collaborazione, che permetta di volta in volta di affrontare problemi che riguardino l’intero territorio, non solo per sollecitare interventi, ma anche per individuare soluzioni e, qualora possibile, anche per attivare azioni concrete”.

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1 Commento

1 Commento

  1. Luca

    30 Gennaio 2017 at 11:43

    Concordo con i gruppi di minoranza nel dire che Giuliano Covelli non è la persona più adatta a rilanciare l’attività dell’Unione (a mio avviso non lo è mai stato).
    Purtroppo come cittadino Songavazzese devo dire che gli mancano le competenze anche come sindaco.
    Aggira sempre le problematiche senza mai arrivare alla risoluzione dei problemi.
    Se fosse un gran signore, un vero politico, dovrebbe lasciare entrambi gli incarichi.
    Luca

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