Cronaca
Il 1° aprile non si scherza: ad Astino i Territori del Cibo promuovono cooperazione
Ad Astino il 1° aprile un convegno per fare rete, aprendo le porte ad una fattiva cooperazione.
La rete “I Territori del Cibo” promuove il 1 aprile 2017 dalle 10 alle 18 a Bergamo, nel complesso del Monastero di Astino, un convegno dedicato alla Cooperazione quale possibile e virtuoso modello di sviluppo locale. Il Convegno presenterà innanzitutto esperienze concrete di “cooperative di nuova generazione”, a partire da quelle che fanno parte della Rete I Territori del cibo (fondata a Gandino il 6 marzo 2016) e da esempi virtuosi di ogni parte d’Italia che parteciperanno nel pomeriggio ai lavori di gruppo, cui si vuole dare spazio adeguato e modalità il più possibile dialogate, tese a creare ulteriori possibilità di crescita per le realtà presenti. Si formeranno alcuni tavoli tematici per approfondire la conoscenza reciproca dei soggetti partecipanti, le problematiche comuni, le eventuali proposte che potranno emergere sia per ulteriori momenti di incontro, o per contatti con istituzioni e soggetti economici e sociali, o per iniziative da svolgere su tematiche emerse, o anche per sviluppare ulteriormente la crescita di reti e “comunità di pratica” a livello locale.
Relatori saranno Stefano Zamagni, professore di Economia all’Università di Bologna e al SAIS Europe della Johns Hopkins University, Francesca Forno professoressa di sociologia presso l’Università di Trento; Andrea Calori, partner del centro di ricerca e formazione indipendente ed Andrea Di Stefano direttore del mensile Valori, che da oltre dieci anni analizza e studia i modelli economici e la loro interazione con la governance pubblica e privata.
La Rete “I Territori del cibo”
La rete “I Territori del Cibo” (fondata nel marzo 2016) unisce nove eccellenze agroalimentari lombarde decise a lavorare in maniera concreta alla tutela e promozione di prodotti locali e sostenibili, confrontando le proprie esperienze ed interrogandosi sulle opportunità di gestione e crescita di realtà locali fortemente connotate da fattori umani e qualitativi.
Il volume “Cibo e identità locale” di Michele Corti, Sergio De La Pierre e Stella Agostini, edito dal Centro studi Valle Imagna nel 2015, ha analizzato buona parte dei modelli di sviluppo di Mais Spinato di Gandino (Bergamo), Stracchino all’antica di Corna Imagna (Bergamo), Storico Ribelle di Gerola alta (con la relativa battaglia per la tutela del Bitto Storico), Grano Saraceno di Teglio (SO), Asparago Rosa di Mezzago (Monza Brianza), Vigneto Urbano Capretti di Brescia, Eco Museo – Mais di Nova Milanese (Monza Brianza), Olio di Perledo (Lecco) e Patata Biancona di Esino (Lecco).
“Si tratta – sottolinea Michele Corti – di esperienze di valorizzazione di produzioni radicate nella memoria collettiva in funzione non di rievocazioni nostalgiche o piccoli business, ma di una tensione alla rigenerazione comunitaria. Si punta su un risveglio culturale, ma anche su iniziative di aggregazione, senza disdegnare le occasioni di nuova economia, attraverso l’attivazione di circuiti locali. Si tratta, innanzitutto e soprattutto, di comunità vive, dinamiche, gioiose e coinvolgenti”. La nascita della Rete de “I Territori del Cibo” è particolarmente rilevante non soltanto per la promozione dei singoli membri e delle relative sinergie, ma anche e soprattutto quale forma di mutuo aiuto anche sul piano tecnico e commerciale, oltre che del valore sociale e culturale delle esperienze sviluppate e delle soluzioni sperimentate.
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