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Cronaca

“Il neofascismo pericolo attuale”, Casnigo dedica una piazza al partigiano Lanfranchi

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Ricordato a Casnigo il comandante Bepi Lanfranchi. “La lotta per la democrazia è sempre d’attualità”.

“Il neofascismo non è una lontana paura, ma un pericolo concreto sempre più presente nelle nostre comunità”. Le parole del giovane presidente provinciale ANPI, Mauro Magistrati, hanno sottolineato a Casnigo la decisione del Comune di dedicare il piazzale antistante il campo sportivo comunale (recentemente rimesso a nuovo) al comandante partigiano Bepi Lanfranchi.

La cerimonia (animata dal Corpo Musicale Angelo Guerini) è stata introdotta dall’assessore Simona Imberti e da Giovanni Cazzaniga, presidente della sezione ANPI Valgandino dedicata proprio a Lanfranchi.

Presenti, fra gli altri, il sindaco Giacomo Aiazzi, Silvia Bosio (sindaco di Peia nelle vesti di assessore della Comunità Montana), il neo comandante della stazione Carabinieri di Gandino, maresciallo Francesco Ciaco, il presidente e la direttrice dell’ ISREC – Istituto bergamasco per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Angelo Bendotti ed Elisabetta Ruffini.

La vedova Lanfranchi

A far da madrina all’intitolazione è arrivata la vedova di Lanfranchi, signora Amalia, 98 anni, insieme a parenti e nipoti. Lanfranchi (morto a Lovere nel 1999) fu comandante della Brigata Camozzi. Veterinario professionista a Ponte Nossa, dopo aver combattuto in Francia, fu fra i primi nel 1943 ad unirsi alla Resistenza, con un profondo attaccamento alla propria terra casnighese nella quale diceva ”l’antifascismo si respira nell’aria”. “Impariamo – ha ammonito Magistrati – ad interrogarci sulle figure cui sono intitolate piazze e vie nei nostri paesi. Segnano eroi virtuosi, ma a volte anche epoche oscure i cui retaggi ancor oggi esaltano Gennaro Sora o Antonio Locatelli. L’impegno per la libertà e la democrazia non deve mai venir meno”.

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