Cronaca
Mandolini struggenti in Basilica, in Val Gandino l’addio a Giancarlo Ongaro
Si è spento a Gandino Giancarlo Ongaro, 79 anni, cultore del mandolino ed erede dei fondatori de “la Pastorèla” – Lunedì 1 maggio i funerali in Basilica con le note che tanto amava.
Si è spento dopo una malattia che negli ultimi anni ne ha minato forze ed entusiasmo. La Val Gandino piange Giancarlo Ongaro, 79 anni di Gandino, erede di una dinastia (i Pasqualì) che ha dato vita ed impegno per portare avanti in paese la tradizione de “la Pastorèla”, il gruppo che per le vie del paese esegue nenie tradizionali nella notte di Natale.
Il nonno di Giancarlo, Carlo Ongaro, fu colui che nel 1895, insieme a Quirino Picinali avviò la tradizione di suonare nella notte di Natale una nenia appositamente composta da Andrea De Giorgi, musicista gandinese amico di Giuseppe Verdi. La tradizione di famiglia fu portata avanti da Giovanni, figlio di Carlo e padre di Giancarlo. Una sua bella immagine con il mandolino è esposta, fra mille celebrità, alle pareti del Caffè del Tasso in Città Alta.
Giancarlo suonava con passione il mandolino, affiancandosi all’amico Emilio Gallizioli nell’attività della Mandolinistica di Leffe. Una passione che aveva trasmesso anche ai figli, per anni al suo fianco fra le file della Pastorèla gandinese. Nel 2008 Giancarlo Ongaro aveva pazientemente recuperato alcune vecchie musicassette registrate dal padre negli anni ’70, sostenendo la creazione di un dvd digitale che ha salvato dall’oblio diverse esecuzioni, tramandate solo oralmente.
Giancarlo era anche Confratello della Madonna del Carmine e particolarmente legato all’area montana di Valpiana, dove curava con amore la sua piccola baita. A piangerlo sono la moglie Elisabetta, i figli Giovanni e Lucia, Federica con il marito Giovanni, gli adorati nipoti Alessandro, Anna, Lorenzo e Alice e gli amici che con lui hanno condiviso la passione per la musica.
Lunedì 1 maggio alle 10 saranno celebrati i funerali in Basilica. Verrà eseguito un brano con i mandolini, guidato da Paola Gallizioli, figlia dell’Emilio che a Leffe inaugurò una vera e propria scuola. Un ricordo in musica per trasmettere un prezioso testimone alle giovani generazioni.
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