Cronaca
Alzano Lombardo, la mobilitazione per salvare le oche del Serio – intervista foto e video
Ad Alzano Lombardo la realizzazione di una centralina idroelettrica potrebbe togliere l’acqua alle oche del Serio, abbiamo intervistato Mino Patelli che da anni si occupa degli animali
Alla realizzazione della centralina idroelettrica proprio non ci sta. O meglio, Mino Patelli, colui che da anni si prende cura delle oche sulla sponda del fiume Serio ad Alzano Lombardo non ci sta al fatto che le “sue” oche dovranno vivere in un rigagnolo d’acqua. Potrebbe infatti trasformassi così il Serio ad Alzano Lombardo dove, all’altezza del PalaSport, si sta costruendo un impianto che dista solo 200 metri da quello posto più a monte.
E se così fosse, visto che l’acqua che viene rilasciata dalla centralina già esistente assicura solo il rilascio minimo per la vita del fiume “e non per alimentare un’altra centralina – sottolinea Patelli -“, le numerose oche e volatili che abitano la zona, potrebbero non avere lunga vita.
La concessione inoltre sembra quasi una beffa: a novembre la zona in questione è diventata per volere dell’amministrazione comunale “area protetta della Guidana” ma, a pochi mesi da questo provvedimento volto a tutelare il territorio, viene realizzata una centrale che, seppure produce energia pulita, andrà a togliere acqua proprio dove vivono le oche.
La questione è stata affrontata anche dalle amministrazione interessate, ovvero quella di Alzano Lombardo e di Villa di Serio, che hanno presentato parere sfavorevole ma la Provincia di Bergamo ha autorizzato la concessione e in questi giorni sono partiti i lavori (leggi di più qui).
E insieme al cantiere sono cominciate le polemiche mosse dall’incredulità di Mino Patelli che nell’oasi delle oche ci passa 365 all’anno pensando solo al bene degli animali. Patelli ha interpellato politici e cittadini e sta organizzando un sit in che segue l’hashtag #iostoconleochedelserio. L’omonima pagina Facebook ha ricevuto like da tutta la bergamasca e in tanti stanno testimoniando la loro vicinanza andando a trovare le oche o condividendo disegni e messaggi di solidarietà.
Guarda l’intervista qui.
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