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Cronaca

Albinoleffe e stadio di Bergamo, comunicato dei tifosi: “Sognamo il nostro stadio, ma le regole lo vietano”

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Il confronto fra Atalanta ed Albinoleffe per lo stadio di Bergamo, si sposta fra i tifosi. Dopo gli striscioni neroazzurri contro la società d Andreoletti, ora la “nuova Guardia” seriana prende posizione.”Sognamo il nostro stadio, ma le regole lo vietano”.

Nuova puntata nella querelle che divide da qualche settimana le maggiori formazioni calcistiche bergamasche, Atalanta ed Albinoleffe. Le due società sono ben distanti sul campo, dato che i neroazzurri quest’anno festeggiano l’ammissione diretta all’Europa League, mentre i seriani sono usciti dai play off di Lega Pro dopo il doppio confronto con la Lucchese.

Ciò nonostante il confronto è stato ravvicinato per quanto riguarda lo Stadio di Bergamo, aggiudicato all’Atalanta B.C. dal Comune di Bergamo a seguito di un bando contestato con tanto di ricorsi al Tar dalla società guidata dal presidente Gianfranco Andreoletti. 

Lo striscione appeso nei giorni scorsi sul ponte della Val Gandino

In questi giorni sono scesi in campo i tifosi, a cominciare dagli ultrà neroazzurri che hanno affisso in città e lungo la provinciale della Valle Seriana vistosi striscioni che invitano l’Albinoleffe, senza troppi preamboli, a non andare oltre nella contesa, lasciando che (dopo un paio d’anni di lavori) il Comunale di Bergamo diventi il cuore pulsante (ed europeo) del sogno neroazzurro.

Sabato 27 maggio è arrivata, con tanto di comunicato, la replica del gruppo Nuova Guardia Albinoleffe, che raduna la tifoseria seriana.

“Partendo dal presupposto che noi portiamo il massimo rispetto per la storia e il blasone dell’Atalanta e della Curva Nord – si legge nel testo diffuso attraverso i social network –  vogliamo dire la nostra sulla questione stadio”.  “Noi siamo i primi – continua – a dire che all’Atleti Azzurri d’Italia d’Italia di Bergamo non dovremmo più giocare, innanzitutto perché non è il nostro stadio e per la nostra realtà non ha senso giocare in un impianto tanto grande. Purtroppo il calcio moderno, fatto di tessera del tifoso, tornelli e quant’altro, non ci permette di giocare da nessun altra parte. A questo non sfugge nemmeno l’atalanta, costretta a giocare l’Europa non solo lontana dal suo stadio, ma addirittura dalla propria città. Anni fa in comune di Bergamo è stato depositato un progetto per realizzare lo stadio dell’Albinoleffe, uno stadio da 10/12 mila posti pensato per le squadre di seconda fascia della Bergamasca. Il progetto però non è mai stato preso in considerazione. Eppure l’idea era buona, avrebbe risolto gli attuali problemi di “convivenza forzata” prima ancora che emergessero. L’esempio portato allora fu quello degli anni in cui c’era l’Atalanta in A/B e il Leffe e l’Albinese in C. Allora le regole erano diverse e permettevano ad ognuno di giocare nel proprio stadio. Con le attuali normative invece in tutta la provincia l’unico stadio a norma per disputar eun campionato professionistico è il Comunale. Tanto è vero che ad oggi ci troviamo tra l’incudine ed il martello”.

“Noi sognamo – conclude il comunicato della Nuova Guardia Albinoleffe – e vogliamo avere il nostro stadio, su misura per la nostra realtà, ma nin ci è permesso realizzarlo. Finchè non cambiano le leggi sugli stadi non cambierà niente”.

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