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Cronaca

In malattia va a fare running in montagna, denunciata donna bergamasca

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34enne bergamasca nei guai: si allenava e partecipava a gare di corsa in montagna mentre era in malattia.

E’ una 34enne bergamasca, di Sovere, la donna finita nei guai perché sorpresa ad allenarsi e partecipare a gare di corsa in montagna mentre era in malattia. Secondo quanto ricostruito delle fiamme gialle di Costa Volpino, la donna quasi tutti i giorni si allenava per prendere parte ad una gara di skyrunning di livello nazionale che prevedeva un tracciato di oltre 50 chilometri, con dislivelli per 8.400 metri.

A scoprire la “furbetta” la Guardia di finanza di Costa Volpino che ha denunciato la donna per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico dello Stato, nella fattispecie l’Inps.

Le fiamme gialle hanno ricostruito tutta la vicenda, scoprendo che la trentenne era inizialmente stata a casa in malattia dalla ditta bresciana dove lavora per un periodo legittimo di convalescenza, a seguito di un intervento chirurgico. Tre mesi più tardi, lamentando una ricaduta, la donna si era fatta dare dal suo medico ulteriori due mesi di malattia e di riposo. Ma la Finanza ha scoperto che in quei mesi la trentenne, anziché andare al lavoro nella società che si occupa di prestazioni di servizi, si stava allenando per prendere parte alla gara di skyrunning nazionale. I fatti risalgono all’estate 2016; nel frattempo inoltre, sempre in malattia, aveva già partecipato anche ad altre quattro analoghe competizioni in montagna.

Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo Fabrizio Gaverini. Secondo l’accusa delle fiamme gialle, la donna “approfittava del tempo libero pagato dall’azienda e dall’Inps” per allenarsi in vista della partecipazione alla gara. Durante il periodo di malattia e negli orari in cui aveva l’obbligo di reperibilità, anziché riposare e curarsi a casa o in un altro luogo (che avrebbe dovuto preventivamente comunicare), la donna compiva regolari allenamenti in vari percorsi montani della provincia di Bergamo, arrivando ad alloggiare, in occasione della gara, in un albergo a quasi 150 chilometri di distanza da casa.

La Finanza spiega che la donna, con raggiri, sarebbe riuscita a farsi rilasciare dai medici certificati finalizzati all’ astensione dal lavoro, “inducendo in errore sull’effettiva sussistenza della malattia sia gli stessi medici che il proprio datore di lavoro e l’Inps, procurandosi un ingiusto profitto pari alla retribuzione indebitamente percepita”.

Alla dipendente, deferita all’autorità giudiziaria, è stato notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari per l’ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico dello Stato.

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