L'UNICA REGOLA DEL VIAGGIO
Viaggiare è tutta una questione… di fiuto. Piccolo itinerario tra fiori e profumi… con qualche starnuto
“Dopo tutto, l’unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.” (Anne Carson) Ecco dunque una rubrica che prova a raccontare come piccoli e grandi viaggi ci portino a cambiare, raccogliere idee, assaporare conoscenze… non una descrizione di itinerari ma una raccolta di impressioni e qualche piccolo aneddoto. Forza, viaggiamo… e vediamo dove ci porta la strada.
Questo viaggio è tutto ligure, riviera di Ponente per la precisione. Diano Marina regala un itinerario nel mondo dei profumi naturali che inizia e finisce nel tempo di una passeggiata. Provare per credere!
Prima di passarci stabilmente del tempo, conservavo della Liguria solo ricordi di infanzia. Allora si partiva armati di borraccia e telo mare per le spiagge di Borghetto S. Spirito. Ma, ripensandoci bene, l’aroma pungente che si sprigionava verso sera dalle piante di pomodoro in collina, dove si trovava la nostra casa, lo ricordo ancora. Anche l’odore-non odore degli uliveti lo ricordo bene. Un misto di paglia secca, vento e legno. O così mi pareva.
Da un po’ di tempo vengo da queste parti un paio di volte l’anno. Quasi sempre una volta a fine aprile, o a maggio. E ho capito qui cosa significhi fare viaggi olfattivi. Ho un rituale consolidato. I primi due giorni li trascorro tra grandi starnuti. Il mio naso si deve abituare a tutta questa varietà e reagisce così, sottraendosi alle sollecitazioni.
Poi non posso più resistere… annuso ogni fiore o pianta che susciti il mio interesse… e consiglio a chiunque questa esperienza.
Per la prima tappa, quasi di allenamento, direi di provare con le rose. Io ne conosco di scarlatte dell’aroma molto distinto che mi salutano all’inizio della via che porta in centro, che percorro ogni giorno. Circa a metà della strada incontro invece la grande siepe di gelsomino: la sento prima di vederla, la vedo e mi dimentico che fiori sono così belli perché cado ipnotizzata. Ecco, al gelsomino va dedicato un po’ di tempo secondo me, sfidando le api che incessantemente gli ronzano intorno… la sensazione olfattiva, dopo qualche secondo, è incredibile.
Ultima tappa, quando ormai il naso è pienamente allenato, lungo la strada pedonale che porta a Imperia, nel vento costante, mi viene incontro solitamente l’odore più strano e immenso di tutti, quello della macchia mediterranea.
Pini, agavi, piante di fico, pini marittimi, oleandri, siepi di ginestra e di rosmarino rigorosamente a precipizio sul mare. Non serve avvicinarsi alle piante, le piante avviluppano chiunque con il loro profumo. Inspirare, inspirare, inspirare… questo è l’unico consiglio, non serve altro per arrivare là dove il mare incontra l’orizzonte.
E voi? Avete mai sperimentato un viaggio olfattivo nella natura? Avete voglia di parlarne? Fateci scoprire il vostro personale itinerario “di naso”!
Maria Teresa Betti
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